marzo 15, 2011

Totale inutilità - parte uno.

Ho il libro di matematica a sinistra, il computer davanti ed il quaderno a destra, con quattro equazioni fatte in tipo cinque minuti e la voglia che mi scappa dai piedi.
Pensavo che ho voglia di caffè, ma ne ho già bevuto in abbondanza, oggi, perché per quanto io mi stia frenando ho pensato bene che col coma che ho addosso oggi una bella tazzona di caffè cascava a fagiuolo. Caffè nero, tra l'altro. Senza latte e senza zucchero. Buono...
E insomma, ora ho di nuovo voglia, perché quando faccio i compiti succede così, ma siccome dopo mi metto a leggere e con un buon libro ci sta un buon caffè resisto, scrivo anzi. Perdo tempo ma non bevo il caffè, devo farlo per me, ché troppa caffeina non fa bene, quindi niente, bevo il succo.
Prima mentre mamma riportava mia sorella, che aveva il rientro, a scuola, sono andata al bar dove lavora un ragazzo di vent'anni che io reputo incredibilmente splendido -non esteticamente, parlo del dentro (che non sono pancreas e polmoni, per intenderci)-, e suddetto ragazzo mi ha salutata mentre preparava il caffè ad un'altra cliente, mi ha detto "Ora arrivo, eh" facendomi l'occhiolino, si è lamentato perché non vado quasi mai a trovarlo, ultimamente, e dopo avermi dato la mia bottiglietta d'acqua m'ha regalato un gianduiotto -cosa che di per sé potrebbe sembrare banale, ma questo ragazzo, gente, questo ragazzo che fuori da quel benedetto bar non ho praticamente mai visto, che non mi conosce, tra migliaia di cioccolatini che aveva a disposizione, mi ha regalato l'unico che mi piace, eccezion fatta per il Kinder Cereali; l'ha indovinata, porca miseria-. Poi è entrato un signore, gli ha chiesto del vino, ha alternato per un po' lo sguardo tra me e il barista con la fronte corrugata, poi ha sorriso, m'ha guardata, e m'ha chiesto "Secondo te, questo ragazzo è bello o brutto?".
Non mi chieda queste cose che son timida, santo cielo!, gli avrei voluto dire, e invece son diventata color pomodoro ed ho sorriso imbarazzatissima. "E non farle" -farle, 'orco cane, femminile, non lo dice nessuno, lui sì- "queste domande stupide!" l'ha rimproverato, poi m'ha guardato, ha sorriso, ha riguardato il signore e gli ha detto "E poi, lo sanno tutti che io sono il barista più bello della provincia". "Ecco, diglielo" gli ho dato corda. Ho pagato e me ne sono andata fuori, seduta al tavolinetto, da sola, con la mia acqua ed il giornale davanti. I clienti sono andati via, lui è uscito, si è seduto accanto a me, ed abbiamo fumato una sigaretta insieme, parlando del più e del meno finché non sono arrivati altri clienti e per me era già ora d'andare via.
E niente, non è una cosa poi così spettacolare, ma ogni tanto essere felici - felici - per queste piccole cose è piacevole. Quasi me n'ero dimenticata.

1 commento:

  1. Quando si fuma una sigaretta con qualcuno di cui si ha una così bella opinione si raggiunge il Nirvana (attenzione all'articolo, perchè visto dove si trova attualmente Kurt Cobain, un eventuale plurale non sarebbe una cosa così auspicabile.)
    Sono contento per te, ad ogni modo.

    RispondiElimina