maggio 17, 2012

Riaprite i manicomi. #2

Squilla il telefono.
Io: Pronto?
G.: Amica, hai da fare domani sera?
Io: A parte fare schifo non ho altri impegni, perché?
G.: Vieni a cena da me? Siamo al campo, prendo le pizze e ti porto in giù io.
Io: Mh, va bene, basta che non facciamo tardi ché sabato ho scuola e alla prima ora ho il compito.
G.: Vai tranquilla.
Io: Ma lo scopo della cena quale sarebbe? Non potevamo farla sabato?
G.: No, perché voglio presentarti ai miei nonni.


...
A CHI SCUSA?
Non stiamo insieme, non mi caghi da mesi, è da gennaio che quando ti chiedo di far qualcosa mi rispondi sempre "Ho già un impegno" E ORA MI VUOI PRESENTARE AI TUOI NONNI?
Sono pure siciliani, saranno nonni bellissimi e io mi metterò a piangere dalla commozione.
Che angoscia.

maggio 11, 2012

Ventiquattro.

Tra ventiquattro giorni finisce la scuola - ho escluso le domeniche e il due giugno, ovviamente - e meno male. Sono esaurita, non ne posso più, è una settimana che non dormo un cazzo e mi ammazzo a studiare e tra l'altro mi sento pure male, non si capisce bene cosa io abbia ma credo sia stress, perché tra le varie cose mi viene il vomito e mi si spellano le mani. E niente, domani ho una verifica d'italiano e l'interrogazione d'inglese, lunedì storia dell'arte, martedì (forse) storia, prima o poi avrò di nuovo filosofia e storia -verifica di storia fissata il sette giugno, stronzo di merda muori-, il ventitre ho latino e nonsoquandomaalpiùpresto scienze. 


E poi la fava.



maggio 09, 2012

Mi manca una trentina di pagine di storia e non me le ricorderò mai.

Io per studiare lego i capelli e fermo la frangia con le mollette, di solito, ma oggi non le trovavo e mi sono fermata i capelli con un foulard enorme, tipo donna musulmana.
Ecco, il cane del mio vicino, che per inciso è un incrocio tra un alano e un pitbull, quando sono scesa per recuperare il mio quaderno in macchina lì per lì non mi riconosceva e mi ringhiava.
Mi son cagata addosso.

maggio 07, 2012

Chiamate qualcuno.

Il punto è questo: sono esaurita.
Che io sabato abbia compiuto questi cazzo di diciotto anni o no, la faccenda non cambia, sono mentalmente esausta e basta, roba che da "Non dormo neanche col gas" sono passata senza mezze misure a "Oh, e questo cos'è? Un gabinetto? Fammici dormire sopra".
Oggi mi sono letteralmente messa a piangere perché lo stracchino era un filino acidognolo, e oggi pomeriggio ho avuto una crisi di nervi - con tanto di lancio del giavellotto in casa - perché non riuscivo a pronunciare 'mixture', vocabolo che nel mio libro di letteratura inglese si trova ovunque, e quando dico ovunque intendo ogni tre parole, e adesso ho lo sbatti di andare a mettermi il pigiama, voglio dormire con i jeans e le scarpe su questa orribile sedia di legno. Dove c'è scritto che non si può?
No, seriamente, qui c'è qualcosa che non va. Che sia la scuola, maggio, gli auguri di compleanno everywhere e da chiunque, la misantropia o fottesega, il fatto è che stommàle, e sto abusando dei corsivi e del grassetto, ma chissene.

Io domani mi lancio nel fiume. Di testa.

maggio 04, 2012

Dammi liberazione. Da quello che sembra generosità. Da quello che sembra amore. Flash.

Voglio il mare, gli scogli, il profumo del salmastro, un libro da leggere, volti da accarezzare, sguardi da  cercare, voglio il trucco colato, dei pancakes, il mio anello, i capelli rossi e le guance calde, voglio emozionarmi, voglio piangere guardando i fuochi d'artificio, voglio sorridere e voglio che finisca in fretta maggio, voglio trovare le parole per far capire a tutti una volta per sempre che il compleanno non lo voglio festeggiare e che non vedo la differenza tra avere diciotto anni e averne diciassette eccetto il fatto che posso comprare i gratta e vinci e giocare al lotto, voglio che il caricabatterie del cellulare funzioni e dormire una notte di fila.
Voglio chiudere gli occhi e vedere un oleandro e non tutto questo schifo, che mia mamma mi abbracci e che mio babbo mi sorrida, voglio sedermi a tavola e mangiare con gusto, voglio tornare a non condannarmi se mangio un cucchiaio di nutella e voglio essere astemia, voglio voler smettere di fumare e che quello stronzo mi alzi il voto di filosofia, che il mio cane non sia così sporco e che mi passi il mal di pancia, voglio che trovino un modo per eliminare l'allergia al polline, voglio che le persone quando se ne vanno ogni tanto tornino, voglio tornare a bere millemila caffè al giorno e voglio un biscotto.
Voglio capire qualcosa di questa cazzo di adolescenza, voglio avere trent'anni e diventare una di quelle persone tristi che pensano solo al lavoro e all'aperitivo delle sei senza occuparsi di mamma babbo nonna zio e pesci rossi, voglio che mio nonno la smetta di dire che ho paura delle galline solo perché non le ho mai viste da vicino e che capisca che io non voglio vederle da vicino perché sono brutte e i loro occhi non mi dicono niente e il solo pensiero che possano avvicinarsi a me mi fa venire le convulsioni.

Non so, voglio un sacco di cose e son seduta qui a scrivere su un blog - brutto, tra l'altro - mentre il mondo va avanti e io lo guardo in assoluto silenzio senza neanche avere due spiccioli per i popcorn.

maggio 02, 2012

Dannato Aristotele, ti odio.

Allora, io quando so di dover studiare, generalmente, evito di bere. In generale, dico, non mi riferisco solo all'alcol - anche se adesso un bel bicchiere di vodka liscia sarebbe perfetto, giusto per dimenticare l'urgenza.
Quindi io oggi a pranzo, sapendo di dovermi fare il culo perché domani sono interrogata di filosofia, anzi che il mio solito litro d'acqua, ne ho bevuto giusto un bicchiere e fino ad ora non ho ingerito niente, liquido e non.
E allora perché ogni cinque minuti devo fermarmi per espellere litri e litri di urina? Perché?


Comunque sì, giustamente devo studiare mezza metafisica e ripassare il resto e sono qui a scrivere sul blog. Sono talmente idiota che mi gambizzerei da sola.
Cazzo.