maggio 30, 2011

Disperazione mod. on.

Non lo so, ho gli occhi che si chiudono da soli ed una voglia di addormentarmi su questo divano comodo comodo comodo che non ne posso più, ma resisto.
Devo studiare scienze, anche se in teoria la so a memoria, però non si sa mai, ché conoscendo quella vac- tro- putt- brava donna della mia prof. ci sta che vada a beccare proprio quella cazzo di cosa che casualmente domattina non ricorderò.
Ho ripreso a dormire poco, è tornato il mal di stomaco e sono tornati i caffè schifosissimi che mi fan venire il vomito ma pace, basta ingerire caffeina, e a chiunque mi chieda "che hai?" propino i soliti "Niente, sono esaurita con 'sta cavolo di scuola", "Niente, ho un sonno boia", "Niente, ho i pianeti di traverso". Tanto in un modo o nell'altro me la cavo sempre.
Internet non funziona, qui ci sto scrivendo dal computer di mia sorella che ho rubato fingendo di dover cercare una cosa su wikipedia. Mi sto esaurendo, 'kay?
Ho una scritta sul braccio che mi fa sorridere tantissimo e tipo due minuti prima che finisca la pausa che mi sono concessa.
Torno ai trasporti di membrana.
Vi ho voluto bene.

maggio 22, 2011

Come on, let me hold you, touch you, feel you always, kiss you, taste you all night.

Questa incredibile voglia di stringerti, adesso, o magari farmi stringere da te mentre siedo qui con il libro di storia sulle gambe cercando di memorizzare qualcosa; sarebbe bello avere un motivo valido per distrarmi, un motivo valido per dire "Non ce la faccio a studiare se tu fai questo e quest'altro", (sarebbe bello avere te), ma temo dovrò accontentarmi di questi insulsi pensieri che mi fanno incazzare con me stessa, perché, di fatto, un motivo valido non c'è, (perché, di fatto, tu non ci sei). Tu non sei qui a distrarmi con i polpastrelli che leggeri passano sulla parte alta della mia schiena, perché se tu fossi in questa stanza malamente illuminata da una vecchia lampada verde sapresti certamente che è proprio una di quelle cose che mi fanno collassare, non c'è niente da fare, i baci sul collo mi lasciano impassibile ma se mi fiori la schiena crepo, son fatta così.
Nell'undicesimo secolo sono nati i comuni e a me non me ne frega una sega, voglio solo che tu mi suoni al campanello senza apparente motivo, solo per dirmi "Vieni un po' giù?" e poi aspettarmi seduto sul muretto con lo sguardo perso in oceani che potrò visitare solo guardandoti negli occhi e in nessun altro modo, ed un sorriso bellissimo quando spunterò tutta spettinata dal portone e ti dirò "Se m'avessi avvertito mi sarei resa presentabile", che poi sappiamo tutt'e due che io non sono mai presentabile ma non importa, mi piace quando fai finta che non sia così; potresti fingere un pochino anche stasera che sono già le nove ma il sole ancora illumina -beato lui che ne ha voglia- ed il fiume fa un suono stupendo, una bellissima nenia cantata con la voce roca di un'acqua che di correre dietro al suo mare non si stanca mai, chissà se io farò la stessa triste fine.
Sono dieci minuti che provo a dire 'episcopato' e m'impapero, però chissenefrega, è ben più grave che io continui a dipendere dagli altri sempre e comunque senza amarmi nemmeno un pochino, quel che basterebbe per concedermi una serata post giornata pesante senza il costante pensiero che da sola non sarò mai abbastanza e la sensazione opprimente di tristezza assoluta, quella che da un po' di tempo a questa parte mi fa elemosinare alcol a destra e a manca mentre fumo sigarette che riempiono i polmoni, cosa che da sola mi sembra di non saper più fare (ma è l'asma, è l'asma).

(it's getting harder to stay awake and my strength is fading fast)

maggio 20, 2011

Ho cambiato le impostazioni di Windows, ed il risultato mi sta gasando da morire.

E' tipo così:



ed è fighissimo.

Sono nella merda.

PAM.
Così, alla cattiva.
Sono nella merda.

Sto studiando storia (domani interrogazione, YEAH! -si noti cortesemente il sarcasmo, ché io storia proprio non la sopporto, del tipo che anzi un aglio in culo, per dire), domani ho la verifica di matematica (e la vedo brutta, so fare tutto ma la vedo brutta comunque), lunedì verifica di latino (e il fine settimana va allegramente a farsi fottere), martedì verifica di scienze e interrogazione di letteratura, mercoledì verifica sui Promessi Sposi (che mi stan sul cazzo da morire, tra parentesi) o poesia, non si sa, giovedì tre ore di latino barra storia (interrogazione di entrambi), venerdì verifica di storia dell'arte (che io studio e rimuovo simultaneamente) e sabato verifica di matematica (un'altra, sì).
Al che, settimana delle interrogazioni dell'ultimo momento. Ma è giugno, il karma ha tutto un altro equilibrio.

Voglio andare in Norvegia, chiudermi in una baita e passare il resto della mia vita a scrivere, leggere e farmi recapitare caffè a domicilio, porca di quella maremma maiala.

maggio 15, 2011

Cit. #12

Pur continuando a respirare e a mangiare, ho perso tutto ciò che ho mai potuto aggiungere alle mie funzioni biologiche. Non è che una morte approssimativa.

-Emil Cioran.

Mi sento molto misantropa, lo ammetto.

Il discorso è che eccetto una decina molto molto molto scarsa di persone, mi stanno tutti sul cazzo.

Punto della situazione fatto da una me dolorante che certamente ha ripetuto cinquanta volte le stesse cose -ma non ha voglia di correggere una cippa.

Ultimamente vivo in un perenne stato di emicrania e vertigine, che non è né paura di cadere né voglia di volare quanto, semplicemente, voglia di cadere e basta.
Svengo spesso, episodio tanto assurdo quanto fastidioso, perché perdere i sensi è una cosa che proprio non tollero, perché mi perdo cose che poi devo farmi raccontare viste da qualcun altro, e quindi non ho una testimonianza precisa, ma offuscata. Non mi piace perdermi le cose.
Ammetto che ultimamente mangio meno del solito, però compenso con creme al caffè prese quasi ogni giorno, quindi in teoria non dovrei cadere in tranelli come i cali di ferro/vitamine/proteine/zucchero, cosa che testimoniano pure le analisi del sangue fatte l'altra mattina. Non mangio niente ma le analisi sono a posto, ho un culo pazzesco.
Vivo in uno stato (quasi) perenne di apatia, perché non provo sentimenti che non siano irritazione -è un sentimento?- e tristezza, tristezza che mi spinge ad aver bisogno di qualcosa di almeno un pochino ino ino alcolico e che mi riduce a vagare per posti in cui cose squisite quali crema di whiskey e vodka sono entità sconosciute, elemosinando sorsi di birra (che tra l'altro è molto squallida e mi fa pure cagare) e Breezer, che altro non è che succo di frutta frizzante e, tra parentesi, mi fa altamente schifo, soprattutto all'arancia.
Ieri sera ho rivisto tante persone che avrei preferito non vedere mai più, così il mio livello di tristezza è salito tantissimo e mi veniva da piangere e l'emicrania è peggiorata. Mi è passata solo quando, arrivata a casa, ho bevuto un bicchiere di Baileys leggendo quel benedetto libro di Baricco che mi è stato finalmente regalato (graziegraziegraziegraziegrazie), cosa che mi ha, onestamente, fatto nascere qualche (ulteriore) dubbio circa la mia normalità: il mal di testa, con l'alcol, non dovrebbe peggiorare?

maggio 10, 2011

Stavo pensando a quella volta in cui io leggevo Baricco e tu m'hai confessato che non l'avevi mai letto, io t'ho guardato come se avessi bestemmiato e m'hai detto "Leggimelo tu, dai".
Sono tornata alla prima pagina di OceanoMare ed ho iniziato a leggere ad alta voce, con attenzione, senza la vergogna che mi prende di solito perché con te non mi vergogno di niente, sarà questo che mi spinge a considerarti realmente amico, probabilmente l'unico, non lo so.
Te l'ho letto in una giornata, praticamente, e alla fine m'hai detto "Posso chiamarti Elisewin, sì?".
E niente, pensavo che mi manchi. Magari domani ti chiamo.
Io non lo so cos'è che prenda al mio apparato locomotore, ma le mie ginocchia mi stanno mandando affanculo da venerdì, e le mani mi fanno un male cane e si rifiutano di scrivere qualsiasi cosa. La matita la impugno bene, ma scrivo in una lingua che pare più aramaico. Tant'è.
Sono stanca, oggi sono andata a letto e vaffanculo, ché ieri sera per guardarmi Hugh che scuoteva quel benedetto bacino ho spento la tv all'una e mezza e fino alle tre meno qualcosa non sono riuscita ad addormentarmi. Ho dormito (quasi) tutto il pomeriggio ed ho ancora sonno. Secondo me ho un po' di febbre, ora me la misuro.

Gli INVALSI di stamattina erano per bimbi scemi, io l'ho detto da subito. C'è stato chi m'ha detto "Parla per te!", ma seriamente, se è difficile dire che funzione abbia 'Ti' nella frase 'Ti ho visto ieri pomeriggio' sparatevi tutti quanti e spiegatemi come fate ad essere in seconda liceo, grazie.
Il questionario personale chiedeva il grado d'istruzione dei miei genitori, io quello di babbo non me lo ricordavo. Faccio schifo, lo so, ma oh. C'era la domanda "Quanti libri hai in casa (esclusi quelli scolastici)?" e c'ho dovuto ragionare un po'. Più di duecento. Olè.

Ho riletto quel che ho scritto nell'ultimo periodo e mi vorrei picchiare da sola, perché non me n'è mai fregato niente d'andar bene agli altri e di certo non inizierò ora.
(Non è vero, me n'è sempre fregato tantissimo, ma non l'ho mai detto, quindi insomma, non lo dovevo dire e basta).

Ora vado a letto.
Sì, ho sonno.
Sempre detto io che in realtà sono un panda.

maggio 09, 2011

E' mezzanotte, domani ho le prove invalsi e se non vado a letto immediatamente sarò tanto in coma da scriverci sopra che i marshmallows sono in realtà cacca d'unicorno.
Su Canale 5 c'è Hugh Grant.
Fanculo agli invalsi.
Oggi ho fatto una figura di merda col famoso tizio del bar e niente, ci sto rimuginando da ore.
Sono stanca, mi costa fatica anche digitare a computer, ora mi vado a sdraiare un po', tanto stasera non cenerò.
Buona vita.

maggio 08, 2011

Momenti scazzo, così.

Senti, parliamoci chiaro: io non sono bella. Sono bassa ed in sovrappeso, ho la pelle bianchissima, degli strani puntini sulla parte superiore delle braccia ed un naso che odio, anche se tutti mi dicono che in realtà è bello; ho i piedi grandi, sono goffa e vado a sbattere ovunque, sono pigra, divento isterica se non soddisfo il mio (quasi) costante bisogno di caffeina, fumo ed impreco quando voglio fumare ma non posso, non mi piace la cioccolata -eccezion fatta per i gianduiotti ed il Kinder Cereali-, non mangio né carne né pesce ed, anzi, quando vado nel reparto carne/pesce del supermercato rischio seriamente di svenire, non digerisco il fritto e quando mangio le patatine poi sto male, sono asmatica ed allergica ad un sacco di cose, tipo muffa, umidità, polline e pelo di cane; rischia di scoppiarmi la vena del collo quando sento la gente che sbaglia i congiuntivi, sento odori che nessun altro sente, ci metto vent'anni a spiegarti cosa provo, non sono capace a descrivere posti, persone o sentimenti, ci sono cose di cui non riesco a parlare, arrossisco per qualsiasi cosa, mi tremano le mani quando mi apro con la gente -anche adesso, per dire- e divento cattiva quando mi arrabbio; odio la gente in quanto massa informe e senza preciso pensiero, non sopporto chi giudica, chi gioca con i sentimenti altrui e chi dice una cosa ma ne pensa un'altra, e tutto questo odiare e non sopportare mi rende incredibilmente acida e prevenuta sul prossimo; mi costa una fatica immensa stare in posti affollati, non mi piace andare al mare in estate, trovo sempre del negativo in ogni situazione e non so parlare lentamente.
E questi, te lo giuro, sono solo alcuni dei miei difetti. Probabilmente conoscendomi e guardandomi ne troveresti altri, sotto ogni punto di vista.
Però, sul serio, ti amerei davvero come ti meriti, perché ad amare e sorvolare su ogni singolo difetto degli altri sono bravissima, o meglio sono bravissima a trovarci qualcosa di dolce, nei difetti degli altri, e finire per amare anche quelli; perché m'intestardisco sulle persone che mi sembrano diverse, come te, e per loro (per te) davvero farei di tutto, perché io non mi amo per niente ma gli altri li venero, e non voglio sentirti dire che è sbagliato, vorrei solo sapere che razza di profumo abbia la tua pelle, vorrei che tu mi stringessi forte e mi dicessi che ti vado bene così, anche se non soddisfo dei precisi criteri, vorrei che tu mi sorridessi un po', anche se probabilmente non me lo merito, non lo so.
È che tu sei tanto bello, io no, però ho appena visto 'La Bella e la Bestia', per stasera ci voglio sperare.

maggio 07, 2011

Cit. #11.

Se fossi davvero una bella persona, non scriverei.
- Anne Roiphe.

E non ho niente da aggiungere.

Quando si dice che la radio sa sempre cosa (non) deve fare.

Oggi ero al bar del famoso ragazzo dei gianduiotti e blablabla, ed alla radio -che da lui è sempre accesa- c'erano i Paramore, quindi sostanzialmente io stavo aspettando di ordinare il mio caffè con Hayley Williams che gridava All I wanted was you!, e la cosa m'ha stordito così tanto che alla fine gli ho detto "Mi dai un Breezer alla pesca?". Niente caffè.
Me l'ha stappato e sono andata a sedermi fuori -in attesa- con la mia agenda e la mia matita, ed ho scribacchiato di pensieri confusi che mi vorticavano in testa, probabilmente spinti da "Somebody told me" che nel frattempo aveva preso a diffondersi nell'aria.
Niente insomma, ero lì seduta su una scomoda sedia di ferro di questo bar che bevevo strizzando ogni tanto gli occhi perché a me la roba frizzante non piace mentre scrivevo righe e righe con la mia calligrafia ultimente parecchio disordinata, e con una parte della mia mente seguivo le voci dello speaker che su un mio 'La cosa che probabilmente mi dà più fastidio è non conoscere il tuo profum-' ha detto "Ed ora i Radiohead, All I need!". Ho chiuso gli occhi, la 'o' non l'ho fatta, ho semplicemente respirato a fondo ed eliminato ogni odore e suono escluso la canzone, perché la frase I am all the days that you choose to ignore ultimamente la sto scrivendo ovunque -pensando a lui, tra l'altro- e quindi niente, ho pensato "Ma allora Zeus ce l'hai proprio con me, eh. Cazzo, almeno fulminami! Lo preferisco".
Al che ho finito d'attendere, sono arrivati tutti, m'hanno abbracciata tanto, quasi quasi non ero più neanche triste, mi hanno anche regalato il libro di Kafka che mi mancava, il pomeriggio è passato in fretta, ho pure ordinato un caffè -doppio, lo ammetto.
Stavamo andando via, il barista è uscito, mi ha guardato e mi ha sorriso, ed in quell'esatto istante la radio ha gridato Usami, straziami, strappami l'anima, fai di me quel che vuoi.
E nulla, è l'una di notte ed è meglio se vado a letto, sì.

maggio 05, 2011

Non lo so, sto un po' così, oggi ho diciassette anni, ne avrò diciassette per un altro anno, probabilmente, la cosa non mi tocca se non per il fatto che tu diciassette anni non li hai, mi piacerebbe li avessi ma non li hai, alla fine quello che piacerebbe a me non corrisponde mai alla realtà, anche adesso che vorrei potermi fare un caffè ma non posso, oppure oggi che volevo fumare una sigaretta e non ne avevo più -così imparo a comprare i pacchetti da dieci, però porca miseria-.
Ho studiato storia dell'arte oggi pomeriggio e non ricordo nulla, già lo sapevo, però mi vien rabbia perché ho studiato, ho perso il pomeriggio e non ricordo quanto è alto quella cazzo di statua, mi fa pure cagare, tra l'altro, e domani sono interrogata e come minimo me la chiede, vorrei non lo facesse ma lo farà, come sempre.
Stamattina mi sono incazzata con il mio professore d'inglese, perché stavo scrivendo e m'ha fatto metter via tutto, e poi quando ero a fare le frasi ha detto che in realtà non lo stavo facendo, gli ho fatto vedere il quaderno, ha girato le pagine fino a quel "I am all the days you choose to ignore" della prima pagina e m'ha detto 'Stavi facendo questo, non le frasi', ed avrei voluto dirgli 'Ma vaffanculo, vecchio di merda!' però non l'ho fatto, gli ho sarcasticamente detto che in realtà stavo progettando una centrale nucleare perché sono troppo brutta per i festini di Arcore ed i soldi mi servono, lui m'ha ignorato e va bene così, però insomma, checcòglioni.
Sabato uscirò di casa per andare a scuola e non tornerò in tutto il giorno perché fanno crollare le case davanti alla mia, nonna sta già dicendo che crolla anche casa nostra ed il fatto che ogni volta che dice qualcosa con quel tono succede davvero mi sta facendo sudar freddo, ché lei è quella che ha detto 'In Cile succederà qualcosa di brutto' ed è tornata col piede rotto, quindi insomma, le ho detto di star zitta ma intanto ho un'ansia incredibile, e mentre lei prega Padre Pio io le suggerisco di lasciar stare i morti e sedersi un po' sul divano, io all'ansia non ci voglio pensare, perché io non posso pregare nessuno, perché io ci ho provato a credere in qualcosa ma non ci riesco, e alla fine ho detto qualcosa simile a 'Chi vivrà vedrà', frase che ho sempre odiato.
Ho i capelli bagnati, la maglietta di mamma ed i pantaloni di babbo, ed ora che sto scrivendo qui mi rendo conto di quanto io sia stata triste oggi, ho pure visto G. che m'ha guardato strano, sarà perché ultimamente ignoro il mondo -lui compreso- e se n'è accorto, non lo so, però m'ha suggerito di prendermi un gelato al fiordilatte perché 'oggi è buonissimo'; non gli ho voluto dire che la coppetta al fiordilatte l'ho sempre presa il giorno del mio compleanno giusto per non dovergli dire che era il mio compleanno, però insomma, mangiavo quel gelato e mi veniva da piangere -la piazza è cambiata tanto, hanno anche tolto la nostra panchina, sarebbe stato bello se tu fossi stato seduto sulla sedia davanti alla mia col tuo Maxibon a cui avrei fregato un morso della parte col biscotto, a dirmi 'Cioè, tu sei nata il cinque del cinque, e se fai la somma delle cifre del tuo anno di nascita -mangia la tua coppetta!- ottieni di nuovo cinque', che è uno dei discorsi che tu mi hai insegnato a fare, perché io da te ho imparato tante cose, come credere nel destino, trovare i miei numeri ovunque, sottolineare le frasi belle nei libri e leggere Hemingway, ed oggi tu m'avresti regalato quel libro che cerco da tanto, lo so, ma me lo comprerò da sola, non importa; magari ci metto un fiocco rosso sopra tanto per sentire meno la tua mancanza, perché magari a quest'ora io e te non staremmo neanche più insieme, però lo so che di sorriderti non avrei smesso mai.
Sto abbracciando il mio peluche grande grande, quello che una volta profumava di gelsomini ma ora sa solo di detersivo, perché io da piccola dicevo che una volta raggiunti gli otto anni non sarei più cresciuta, ed io diciassette anni non li voglio avere, questione di principio, non li hanno ne Lui né G., io voglio fermarmi prima o addormentarmi e svegliarmi venticinquenne, magari evitanto l'interrogazione di storia dell'arte.
Sto piangendo, ma sorrido, perché due anni fa a quest'ora ero in spiaggia con una taglia di reggiseno in meno e un po' di buoni pensieri in più, e questi due anni non sono passati, con le date e le candeline hanno fatto confusione, chiudo gli occhi, io sono in spiaggia, senti che profumo il mare!, sento pure la chitarra, 'I felt in love at the seaside!', le onde hanno un suono bellissimo, Il mare sembra triste, mi vien quasi da sorridere, Perché il mare sa sempre tutto.

Io oggi volevo solo poter far finta di niente, poter far finta che fosse un giorno normale, fregare i ricordi, ultimamente stavo andando bene, e invece niente.
Mai una volta che andasse come dico io, cazzo, mai.
Mh, okay, oggi è il mio compleanno, non volevo auguri e me ne stanno facendo più che mai (legge di Murphy, quel genio).
Però ho cambiato tattica: l'anno scorso ho detto che non ne volevo ed ho ignorato tutti i commenti su Facebook, gli sms e le mail; quest'anno siamo già alla venticinquesima notifica, al settimo messaggio privato su Facebook, alla quinta mail, al decimo sms e alla quinta chiamata, ed io sto facendo finta d'essere contenta, ringrazio tutti e nelle risposte scritte aggiungo anche faccine fatte di 'd' maiuscole e parentesi tonde per far vedere che sto sorridendo, ché magari così inizio ad abituarmi e torno a farmi star simpatico il mio compleanno, che per il secondo anno di fila non festeggerò perché è una di quelle cose che facevo prima e che ora non sarebbero più uguali, e va bene così insomma, non voglio neanche rimuginarci più di tanto sul fatto che sono proprio diciassette, i miei anni, adesso.

Il mio ex, quello che m'ha lasciato perché non gliel'ho data e quando mi vede neanche mi saluta, è stato il primo a scrivermi in bacheca, e tra l'altro il suo messaggio è uno dei pochi che non si limita ad un tristissimo "auguri :)", scritto così, senza maiuscole o punteggiatura, ed io mi son limitata a mettere 'Mi piace', ché se avessi commentato avrei scritto "Strafottiti".