dicembre 20, 2010

Forse se anzi che imbottire il computer di documenti di word prendessi quel benedetto telefono, chiamassi qualcuno e sputassi fuori tutte 'ste cazzo di cose che mi frullano per la testa, sarebbe un filo più produttivo.

Per la serie "Non gliene frega un piffero a nessuno".

Dicono che le persone immaginano una persona a seconda degli avatar, delle immagini personali, o chiamatelecomecacchiovipare.
In sostanza, io dovrei essere
a) Una tizia coi capelli castani che si dispera nella neve.
b) Wall-e.

Non per smontarvi, ma
a) Da me la neve non viene mai. Anche quando nevica, si ferma per dieci minuti e si scioglie di nuovo. E poi i miei capelli sono neri, molto neri, e da qualche tempo a questa parte mezzi rossi.
b) Sono un essere umano. Sì, lo so, sto distruggendo ogni vostro sogno di gloria, ma purtroppo è così. Ci son rimasta male anche io, ma prima o poi ve ne farete una ragione.

dicembre 19, 2010

C'è qualcuno disposto a fare con me una cosa del genere?

dicembre 17, 2010

That time at the mall, you and me in the dressing room.
E' sera e come sempre ho qualcosa che mi rode dentro.
Magari se smettessi d'ingoiare le sanguisughe quelle la pienterebbero di appiccicarsi al mio stomaco e farlo diventare un chicchetto d'uva passa.

here comes the sun, do do do do.

Magari, dal momento che qui oggi ha nevicato e sta continuando a piovere, il titolo non è dei più adatti.
C'è di bello che a volte il sole sorge dentro e insomma, da stamattina ad adesso sto finalmente capendo come si fa a far albeggiare in 'sta palude che ho dentro.
Chissà che non sparisca la nebbia.

dicembre 16, 2010

Oggi non riesco a scrivere e mi sento un po' mutilata.
Quando non riesco a pensare neanche a una frase anche solo lontanamente decente mi sento un po' come un cieco a cui vengono improvvisamente tagliate le mani, così che non possa più vedere in tutti i sensi.
O riesco a scrivere qualcosa di sensato o vado a letto tra dieci minuti.
Nel frattempo bevo un caffè, che è meglio.

dicembre 15, 2010

Spiegare geografia a una bambina di nove anni.

- Perché c'è un due vicino a chilometri?
- Vuol dire chilometri quadrati.
- Embé? Esistono anche i chilometri triangolari?

dicembre 14, 2010

'Paramore Day' sulla mano, gli occhi che implorano pietà, le dita che scriverebbero fino a domattina ora che finalmente m'è venuta un'idea per continuare la storia e ho finito l'altra che devo solo trascrivere, i capelli che sono più lisci che mai e la cosa stranamente mi fa girare le palle, le guance in fiamme e un sonno boia.
Vado a letto. Buonanotte a tutti. Anche se quando leggerete sarà già domani.
Dovrei fare matematica e sinceramente non ce l'ho in culo.
Ho le mani gelate e sto ammirando la mia nuova sciarpa che non so dove cazzo mettere perché il cassetto apposito sembra un bombolone e in quello delle mutande c'ho già infilato due foulard e i tre copricollo e non mi sembra il caso.
Sto ascoltando i Three Days Grace e non trovo Riot nella discografia e mi sta salendo il nervoso, che è da stamani che ce l'ho in testa e non voglio ascoltarla su YouTube per questione di principio.
In teoria dovrei aiutare mia sorella a fare l'albero, ma col cazzo. Volete fare l'albero? Fatevelo. Fosse per me era nello sgabuzzino a prendere la polvere.
Dovrei fare anche la lista dei regali che mi mancano da fare, ma a un certo punto chissenefrega, voglio dire.
Ho la curiosità che mi divora perché il telefono non me lo compro io e le sorprese mi fan sempre partire gli emboli. Voglio vedere cosa fanno quando li finisco.
Vabbè, tante cose da fare e ora vado a finire quei cazzo di radicali che già mi cagavano il cazzo l'anno scorso, figuriamoci adesso.


(ah, e, tra parentesi, sto ascoltando Riot da YouTube. Per la serie "Le questioni di principio le usiamo per pulirci il culo").

dicembre 13, 2010

Il cuore mi sanguina.
Non avresti un cerotto, qualcosa?
Finalmente è arrivato il pacco da Londra e sono tipo in estasi, che mamma può dir quello che vuole, ma io i vestiti degli inglesi li trovo meravigliosi.
-anche se, effettivamente, 'sta roba me la metterò a Capodanno. Troppo appariscente.

Decisione conclusiva: Non me ne frega un cazzo se sarò squattrinata, io una volta presa la laurea me ne vado a Londra. Anche a costo di farmela a piedi.

dicembre 12, 2010

Quelle volte in cui ti alzi dal computer, canticchi una canzone dei Three Days Grace, ti fermi a fare una foto alla fiamma della candela, ti guardi allo specchio e ti vedi bella.
Poi smetti subito, però ti vedi bella.

Sensazione irripetibile.
Giornata di grandi scoperte:
a) Non sono abituata a dormire fino a tardi, tant'è che mi sono alzata col mal di schiena. (che poi è passato, però c'era).
b) Non mi piace il mio naso.
c) Le vecchie foto possono anche far sorridere.
d) Non sono buona a scrivere i miei incubi.

E stasera quasi quasi bevo solo un po' di caffè e me ne vado a letto.

dicembre 11, 2010

Piccola riflessione.

Quando scrivi un post, in alto ci sono varie scritte, tra qui spicca, bello bello lì, un 'Guadagna'.
Cazzo, andiamo un po' a vedere che roba è.
Sostanzialmente, tu permetti che si mettano degli annunci accanto ai tuoi post, nella sidebar, e ti pagano.
Ci rendiamo conto?
Centinaia -facciamo anche migliaia- di persone che si spaccano la schiena e si fanno un culo come un paiolo per portare a casa mille euro al mese, e io posso ricevere denaro -non importa quanto, è questione di principio- perché vengo qui a scrivere due cazzate e già che ci sono dico 'Sì sì, mettere pure annunci publicitari'.
Che schifo di mondo stiamo costruendo, ragazzi.

Spiegare l'analisi logica ad una bambina di nove anni.

-Abbiamo detto che il verbo è 'Sono andata'. Chi fa l'azione di essere andata?
-Io.
-Oh, io, quindi..
-No, io! Non te! D:
A te che fai tanti discorsi e alla fine sei la più testa di cazzo delle teste di cazzo:

Ma fottiti.
Con amore, eh.

Do you know you used to be my hero?

E' inutile che cerchi di recuperare adesso un rapporto che non c'è mai stato, sai?
Cosa vorresti recuperare? Spiegamelo, perché io non ci arrivo.
Ti dico che domenica non mi prendo impegni, così se vuoi possiamo andare a comprare i regali di Natale, o comunque stare in casa tutti insieme, e lo sai che lo faccio per te, che preferirei di gran lunga uscire, infilarmi ai giardinetti, sdraiarmi sul muretto e finire il mio pacchetto di Chersterfield senza pensare a tutte le cattiverie che m'hai detto in sedici anni. E tu cosa fai? Dici di no. 'Eh, ho da fare una cosa'. Io sinceramente aspetto domenica per capire cosa, perché se te ne stai tutto il giorno a letto come sempre giuro che ti mando affanculo e sì, è la volta buona che ti urlo addosso tutto quanto.
Torno a casa e metto a posto la spesa, raccolgo i tuoi vestiti da terra, saluto mia sorella e mi siedo al computer. Quando poi dico scherzosamente a lei 'E non romper le palle, dai!' -e lei se n'è accorta che scherzavo, lei s'è messa a ridere; lei mi conosce-, tu te ne salti fuori col discorso che 'tanto tutti mi rompono le palle, no?'.
Se ti senti tanto ganzo a volermi trovare per forza addosso i TUOI difetti per sentirti giustificato fai pure, ma mi 'spiace, non sono il tuo specchio. L'unica cosa che ho di tuo sono gli occhi e il colore della pelle. E sì, volendo di tuo ho il brutto difetto d'esser gelosa marcia delle mie cose. Basta.

Niente, pa'. Stattene pure lì a letto a far finta d'aver la febbre per non andare ad aiutare tua madre col trasloco, sai quanto me ne frega.
Io nel frattempo me ne sto qui a scrivere al computer su questo blog che è una lagna infinita, ché tanto non son cresciuta come volevi tu e ne sono consapevole, come son consapevole del fatto che qualsiasi cosa io faccia per te è una perdita di tempo, no? Sperando tu sia consapevole di quanto faccia male aver te che disapprovi ogni santissima volta, anche quando io ce la metto tutta, ma davvero tutta, per renderti orgoglioso, anche quando faccio cose che detesto solo per renderti fiero di me -e tanto, mai una volta ch'io ci riesca-. Non sarò mai abbastanza, per te, e suppongo io debba continuare a far finta che la cosa mi vada bene, magari cercando di non pensarci come faccio sempre.

Il problema è che abbiamo perso tutto, quel che ci lega è solo quella metà di patrimonio cromosomico con scritto che son figlia tua che il mio DNA custodisce gelosamente. Per il resto, mi dispiace, è troppo tardi. Niente cambierà tutto quello che hai fatto, tutto quello che hai detto e, soprattutto, quello che non hai fatto e non hai detto.
Il bello è che tutto questo mi piacerebbe dirtelo, e invece lo scrivo perché ho paura. A mamma certe cose le urlo in faccia e con te non ci riesco.
Ma tu, ovviamente, non capisci.

dicembre 10, 2010

è mezzanotte e dieci e dovrei andare a letto, ma non ho sonno e tra l'altro ho come la sensazione che farò un incubo.
domattina devo andare a scuola presto e non ho neanche fatto quella cazzo di tavola per la demente di disegno geometrico, perché al terzo foglio buttato nel camino mi sono incazzata e ho lasciato perdere, ché la pazienza non è proprio il mio forte.
e domani sera sono a prendere il caffè da sasà, e meno male perché mi mancavano tanto.
avrei voglia di berlo adesso un caffè, ma non credo sia il caso.


e tra l'altro, non ho messo neanche una lettera maiuscola; e dire che in genere mi parte l'embolo quando non le mettono gli altri.

dicembre 09, 2010

Ho bevuto un caffè e fumato una sigaretta, dopodiché ho parlato al telefono con G., poi son venuta a casa e ho cazzeggiato su facebook, scritto un mezzo capitolo di storia e parlato al telefono con l'amica veneta che adoro.
Sì, direi che la giornata iniziata a cazzo stia migliorando un po'.

(Oh, un post da blog serio *-* Okay, mi sento realizzata.)

dicembre 08, 2010

Come quando una mattina senti la sveglia in lontananza e pensi No, non li voglio aprire gli occhi oggi. Palpebre, guai a voi se v'alzate, capito? State lì dove siete, che se oggi salgo sul ring vince il mondo. Eppure tocca alzarsi comunque, e tu ti alzi, ti lavi, ti vesti ed esci dalla porta di casa tua, ed ecco, lì, proprio lì, capisci che avresti davvero dovuto restartene a letto.
O come quando dormi e senti caldo e sudi, e vorresti svegliarti e non puoi, eppure tu lo senti che stai dormendo e dovresti svegliarti, eppure non trovi il corpo, chissà dove l'hanno messo, porca puttana. E ti svegli chissà quanto dopo, con le coperte aggrovigliate attorno alle caviglie, i capelli che non sembrano più neanche capelli ed i vestiti appiccicati alla pelle, e tu ti rendi conto che magari guardare Ghost la sera prima non è stata proprio un'idea brillante, ché lo sai dove vanno a finire i pensieri quando guardi quel benedetto film.
Oppure come quando una sera a cena fai una domanda a tuo padre e nasce un litigio tra i tuoi genitori, e allora lì capisci che dovresti startene zitta, che non te ne deve fregare un cazzo se quello che ti manca è avere un minimo di dialogo con lui; devi semplicemente chiudere quella cazzo di bocca.
Come quando ti guardi allo specchio e vedi tutti quei chili in più che hai messo negli ultimi due anni, e ti viene in mente quella volta che avevate litigato ed hai passato quasi tutte le vacanze di Natale senza toccar cibo, e tua madre pensava che tu stessi male perché quell'altro idiota del tuo amico t'aveva trattata male, e tu glielo lasciavi credere; poi succede che lui ti chiama, per dirti se vi potete vedere, che ti deve parlare, e tu chiami suddetto idiota per chiedergli dove si vede, quel giorno, coi suoi amici, che devi dargli una cosa quando in realtà non devi dargli niente, e comunque t'inventi qualcosa e continui la tua recita dicendo a mamma che devi vederti con lui, quando in realtà devi vederti con l'altro lui, ma tanto nessuno chiede mai niente, alla fine tu hai tutto sotto controllo, no?, e prima d'uscire mangi pure una porzione di lasagne, che alla fine le costole che sbucano quando tiri su la maglia sono un po' antiestetiche, e tutti in casa tua mentre tu ti lavi i denti dicono 'Eh, è innamorata'. Peccato che credano tu lo sia della persona sbagliata.


Insomma, riassumento è che io senza di te sono una merda, e il mondo senza di te è una merda, però non me ne frega un cazzo e domattina alle sei e mezza mi alzo, porto mia sorella a scuola e vado al Piper a bere un caffè -magari due- e poi vado a scuola a litigare con i professori e a rompermi le palle a far latino, poi torno a casa, faccio finta di pranzare, mi metto a fare i compiti e magari scrivo un po', e così finché non troverò qualcuno che mi faccia sentire importante, perché alla fine tutto dipende dall'elastico della prospettiva, e il mondo per me è una merda perché "il punto d'incontro di tutte le linee", come lo chiamava il mio prof. delle medie, ho deciso di farlo combaciare con te. Quando deciderò di farlo combaciare con qualcun altro, magari mi sembrerà una meraviglia.
E alla fine la speranza è l'ultima a morire.
(altresì vero che chi vive sperando muore cagando, e direi che chi muore cagando ha letteralmente una morte di merda, però chissenefrega, a un certo punto).
Quindi, per favore, basta dirmi di superare la cosa e andare avanti. Non vedo come potrei mai farlo. Ma mi va bene, eh. Voglio solo provare che posso stare dentro tutto questo casino da sola, e voglio dimostrare a tutti quelli che non ci credono che stanno sbagliando.
Dovrebbe essere una sensazione meravigliosa.

I can't stand #1

Non sopporto le persone che dicono una cosa quando in realtà ne pensano un'altra. Arrangia le parole, se credi che siano troppo dirette, che potrebbero fare male, ma dille le cose, cazzo.
Non sopporto le persone che puzzano di sudore, anche se poco, appena appena. Mi rendono isterica. L'odore di sudore mi entra dentro le narici e mi fa stare male. Regalerei deodoranti a pacchi.
Non sopporto le persone che non capiscono quando devono stare zitte. Se sto ascoltando qualcun altro, parlando con qualcun altro, o comunque sono impegnata, taci. Non scartavetrare i maroni pretendendo che io dedichi tutta la mia attenzione a te. Non sei il centro dell'universo.
Non sopporto le persone che non capiscono quando è il momento d'esser seri. Okay la battuta, sono la prima, ma ogni tanto sarebbe carino esser presi seriamente.
Non sopporto le persone che vedono solo bianco o solo nero. Esistono le sfumature nella vita. E sono così belle..
Non sopporto le persone che vogliono farsi necessariamente compatire dagli altri. Essere compatiti non è una bella cosa.
Non sopporto le persone che vogliono sempre trovare un senso a tutto. A volte un senso non c'è. A volte è tutto istinto e sentimenti. A volte si vive.
Non sopporto le persone che fanno di tutta l'erba un fascio. Gli uomini non sono tutti stronzi, l'amore non fa sempre male e il cielo non è sempre blu. Come si dimostra l'ultima, si possono dimostrare anche le altre due.
Non sopporto le persone che danno per scontato che i problemi siano tutti loro solo perché ci sono persone che la mattina alzano il culo e non si piangono addosso. Stanno male anche gli altri. Pensiamoci, ogni tanto, prima di lamentarci perché non abbiamo trovato la borsa abbinata alle scarpe.
Non sopporto le persone che non fanno le cose dando per scontato di non riuscire a farle. Mi fanno proprio schifo. Le prenderei a craniate.
Non sopporto le persone troppo pessimiste. Lo sono anche io, ma il troppo stroppia. E gli uccelli del malaugurio a lungo andare rompono il cazzo.
Non sopporto le persone che peccano di falsa modestia. Già farti un complimento non è facile -questione di orgoglio, difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e blablabla-, poi se ogni qual volta mi smonti, ti mando a cagare.
Non sopporto le persone che non sanno ammettere d'aver sbagliato. Conosco bambini di tre anni più maturi.
Non sopporto le persone che si nascondono dietro a un monitor per dire le cose.
Non sopporto le persone isteriche. Mi indispongono.
Non sopporto le persone che criticano i gusti altrui. Fatti i cazzi tuoi e non rompere i coglioni.
Non sopporto le persone che parlano parlano parlano e poi non agiscono. Stai zitto che fai più bella figura.
Non sopporto le persone che non chiedono il permesso per prendere qualcosa di mio, esattamente quanto non mi sopporto quando per educazione mi scoccia dire di no. Io alle mie cose tengo in modo morboso. Mi viene l'ulcera.
Non sopporto le persone che giudicano gli altri. Un conto è farsi un opinione, un conto è giudicare.
Non sopporto le persone che scaricano le proprie colpe sugli altri. Sbagli? Paghi. Molto semplice. Non è che perché sbagli tu devo pagarla io, se mi permetti.
Non sopporto le persone che non capiscono. A volte ci sono cose che segnano, e non è facile, poi, comportarsi come vuoi tu. Cerchiamo di metterci nei panni degli altri, ogni tanto.
Mi chiedevo perché ci siamo allontanate tanto e ho iniziato a piangere.
Per te, cazzo.
Poi mi chiedono perché ho voglia di mandarti affanculo appena ti vedo.

dicembre 07, 2010

Okay, ho trovato la ricetta perfetta per sbollire un po' di 'sta mmerda di nervoso:

-Prendere la testa.
-Sbatterla ripetutamente contro al muro (con dolcezza, s'intende).
-Ripetere tra sé e sé 'coglionacoglionacogliona'.

Woah, funziona.
Voglio solo futuri inverosimili.
E non avere mai le mani fredde.
E non finire mai le sigarette.
E proteggimi dai lacrimogeni.
E dalle canzoni inutili.
E proteggimi le sopracciglia dai manganelli.
E nello scrosciare delle piogge acide,
portami a bere dalle pozzanghere.

Voglio solo futuri inverosimili.

Mi sposerò solo con un uomo incontrato in modo strano/buffo, non importa quando.
Per esempio, se mai incontrassi un uomo su un treno che mi regalasse un origami senza alcun motivo, ecco, io me lo sposerei.

Ottimo compromesso tra il "Mi piacerebbe trovare l'uomo della mia vita" e il "Non devi sposarti mai, capito?!".
Tipo Sogno cose irrealizzabili ma verosimili, almeno mi faccio meno male.
"Ma a me?"
No, davvero, voglio dire.
Ora vado anche a cambiare l'orientamento religioso su Facebook.


Quiero hacer contigo lo que la primavera hace con los cerezos.
Nuovo sms ricevuto.
Leggi.
You are my sunshine, my only sunshine;
you make me happy when skies are grey.
You'll never know, dear, how much I love you.
Please, don't take my sunshine away.

Roba che io me lo sposerei, giuro.
E forse non parto, porca paletta.
Aspettavo l'otto in gloria, e invece ci sta che restiamo qui a far la muffa in questa provincia del nord della Toscana mentre io vorrei andare su a Bologna.
Che, okay, le tragedie sono altre, ma a me girano abbastanza i coglioni, anche perché volevo rivedere G., che no, non mi piace, però mi manca.
Si può?

dicembre 06, 2010

Oggi ero qui che pensavo che io vengo sempre qui a scrivere i cazzi miei come se fosse il mio diario, solo che, piccolo dettaglio, lo leggono centinaia di persone. E ho detto qualcosa simile a 'Porco cazzo'.
Che, voglio dire, magari i lettori fissi sono anche solo 12, e okay, nel senso, gia' sapere di star raccontando i cavoli miei a dodici persone è un po' un record, anche perchè in genere proprio non li racconto a nessuno, però una dozzina è già un numero accettabile. Il problema, se così vogliamo definirlo, salta fuori se penso che chiunque, volendo, può leggere quello che penso/provo/migarbavaAvereunterzoverbo.
Poi ho realizzato che, insomma, queste centinaia di persone non mi conoscono, e anche chi mi dovesse conoscere non sa che quella M. sono io, quindi il problema non sussiste. Anche perché le uniche due/tre eccezioni mi conoscono talmente bene che qui non trovano niente di nuovo.
Quindi niente. E' che mi piace farmi venire le paranoie e poi smontarle con la logica. E' una cosa che mi fa sentire forte, come se tutto, tutto, tutto, si potesse risolvere.
Magari tutte le paranoie si potessero smontare, poi.

dicembre 02, 2010

Un pensiero è solo un pensiero, non può far male. Un ricordo si, se glielo permetti.

Mattinata tipo.

-Se dico che è un aldoso, cosa voglio dire?
-Che somiglia a Aldo.

-Che cos'è quello?
-Niente, una spirale.
-Ah.. Sembrava una cacca d'arale vista dall'alto.
-Sei un genio.

-Ci pensi? Cioè, 'sto Menenio Agrippa va sul Monte Sacro, c'è una guerra sociale, spara un aneddoto, e tutti fanno pace. Cioè, tipo "Sotto la panca la capra campa, sopra la panca la capra crepa" e tutti peace and love. Un fenomeno.

-Oh, prof! Ma devo anche cosare questo?
-Tu limitati a cosare quello che t'ho detto di cosare, al resto ci pensiamo poi.

-Quel disegnino fa molto classica famiglia di una sit-com americana.
-Che sitcom?
-Una a caso. Potresti fare un sacco di soldi rendendoli pubblici.
- *ne disegna una orribile* Facciamo che questo lo ammazzano, eh.

-Qualcuno ha qualche idea su come occupare gli ultimi cinque minuti?
-Io direi di fare turuturututtu.
-Ma che turuturututtu! Conga!

-Voi giovani siete un po' Icaro, no? Perché siete Icaro?
-Perché siamo troppo avanti.

-Li hai fatti i compiti?
-Che compiti?
-Italiano, latino e inglese. Più il commento.
-Sèè, 'sto cazzo. Ci vediamo domani, eh! *se la sala*

-Ci rendiamo conto? Ha preso la sufficienza anche P.A. *lo guarda dritto negli occhi, come se avesse visto la madonna* Come hai fatto?

*Correzione dei compiti di latino*
-Io le frasi non le ho fatte.
-Come no? Ma se sono lì!
-Ti dico che non le ho fatte! Leggi quello che c'è scritto.
1) Non sapevo cosa scrivere.
2) So una sega cosa vuol dire 'sta roba.
3) Scrivo solo per riempire questo spazio bianco.
4) La quattro non la faccio per partito preso.
5) Lasciare questa riga bianca mi metteva una tristezza infinita.
6) Come sopra, ma più tristezza.

-Io credo di stimarti con tutta me stessa.

-Com'è scemo!
-Ma no, non è scemo.. è un bambino speciale.

-Girati, porca miseria! Io non lo so cosa vi passa per la testa! Siete proprio delle teste di marmo! *Mi guarda, mi sto facendo i cavoli miei* M., per favore.
-Cioè, io sono una testa di cazzo e a te chiede per favore?
-Io sono più figa, rassegnati.

[to be continued]

dicembre 01, 2010

Mi piace mamma quando cambia canale per non far distrarre mia sorella con i Simpson e mette Occhi di Gatto.
Un genio è. Un genio.