marzo 18, 2011

This heart will start a riot in me.

Ha smesso di piovere e mi dispiace, perché a me la pioggia piace un casino, però non importa, anche perché dicono che in questi giorni ci sarà un altro pomeriggio d'acqua -le nuvole han capito che i distacchi a me servono graduali, piano piano alle cose ci arrivo, ma con calma- e quindi niente insomma, va bene così.
Per domani di compito avevo solo latino, però ho passato il pomeriggio a scrivere e non ho fatto neanche un quinto dei compiti, cosa che si aggiunge alla lunga lista delle cose che mi portano, nell'ultimo periodo, ad aver paura della mia persona, ché son passata da pazza psicotica fissata con i voti a tizia che prende uno -uno, cazzo- in storia dell'arte e se ne arcisbatte (quanto mi piace dirlo) i coglioni nel giro di neanche una settimana, così di brutto, alla cattiva.
E' che proprio non ho più voglia di fare niente, e domani quasi quasi vado a sdraiarmi un po' sugli scogli, a godermi il freddo e l'odore del salmastro finché posso, che sta arrivando l'estate ed io d'estate al mare non ci vado mai, non mi piace, troppo caldo, troppa gente, quindi me lo godo adesso che ancora è primavera e tanto tanto ci si sta bene, ma dicevo che comunque vorrei andare a letto e dormire per vent'anni filati -chissà che mal di schiena, al risveglio.
Ho decine di capitoli lasciati a metà, perché vorrei scrivere 'Memories', ma mi blocco, allora provo con l'altra raccolta, e mi blocco di nuovo.
Credo ci sia una specie di rivolta in corso, perché non riesco a scrivere degli altri, solo di me stessa.

Senti, cuore: ce n'ho già abbastanza dell'ansia delle basi aeree per la guerra contro la Libia a neanche venti minuti da casa mia, non ti ci mettere anche tu, cortesemente.

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