febbraio 14, 2011

Svegliarsi di soprassalto alle due e trentacinque del mattino perché l'iPod sta passando 'Stellar' degli Incubus, e ricordarsi una cicatrice sul labbro superiore che si tende in un sorriso mentre chiede innocentemente "Posso chiamarti Stellar?". Con dolcezza, mentre un attimo prima stavamo appunto -entrambi- prendendomi per il culo perché ho una fottutissima paura dell'altezza.
E io che corrugo la fronte, stringendo le labbra, e domando, confusa "Stellar come la canzone degli Incubus?".
"Stellar come la canzone degli Incubus". Ché poi lui ce l'aveva di vizio di rispondere ripetendo la domanda, ma senza il punto interrogativo, e l'ha fatto anche quella volta, continuando a sorridere.
"Perché?".
E lui me lo canta, il perché, che lui non era esattamente il Chad Kroeger dei noaltri, ma una bella voce ce l'aveva. "I will hold you close, if you're afraid of heights".
E la sua voce stasera si sovrappone a quella di Brandon Boyd, e ho un groppo in gola così grande che veramente potrei schiattare, viste le condizioni del mio apparato respiratorio.

E mancan pure venti minuti alle tre di San Valentino.
Auguri, amore.

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