novembre 25, 2010

Erano mesi che non succedeva di nuovo davanti alla gente e invece ieri tacchete, 'n'altra volta nell'archivio a regolarizzare il respiro e a bere quel cazzo di the che vorrei sapere quando lo capiranno che mi fa altamente schifo e non mi serve assolutamente a un cazzo, ché io di zucchero nel sangue ne ho fin troppo, quello che mi serve sono un cuore e un cervello nuovo.
Il the non contiene né uno né l'altro, che se lo mettano in testa.
The a parte, son tornata ad essere Hector Horeau.
E' tornato quello stramaledetto demone che mi gioca nella testa nei momenti più impensati, inspiegabile canaglia, fottuto fantasma che senza avvertire tutto d'un tratto mi lorda l'anima con quel tanfo di morte, subdolo nemico bastardo che mi rende ridicola al mondo e a me stessa.
Ho avuto il tempo di pensare se sarei riuscita a tornare alla mia sedia, e son crollata.
La parte buffa arriva quando, saputo che è succeso di nuovo, tutti hanno iniziato a chiedere come stessi. Il tutto, lasciandomi completamente indifferente.
Sono rimasta chiusa in casa dall'ora di pranzo che non son tornata da scuola, a ordinare in modo maniacale le mie cose e a ritagliare pezzi di giornale da conservare prima di buttarli via. L'assoluta stupidità delle mie cose mi tranquillizzava. Il solo pensiero di uscire di casa risvegliava il mio demone personale, mi bastava guardare fuori dalla finestra per ricominciare a sentire il mondo ondeggiare e fiutare quel tanfo di morte che di solito precede il tutto.
Sono lucidamente consapevole di avere l'anima lisa come una ragnatela abbandonata. Uno sguardo, anche solo uno sguardo, la potrebbe squarciare per sempre
Sarà per quello che oggi ho accettato d'andare in giro a comprare le ultime cose per il compleanno di domani sera -che mi vien male solo a pensare di andarci- con quell'altra. Mi è sembrato un buon modo per squarciarla definitivamente.
Peccato che non abbia funzionato.


Sì, ho usato parecchie frasi di Castelli di Rabbia.
Le avevo in testa e le ho adattate a quel che volevo scrivere io.
Baricco non avrebbe potuto spiegarlo meglio e io non avrei saputo farlo meglio di lui, indubbiamente.


In conclusione, sto una merda, non mi vengono i problemi di geometria, ho voglia di scrivere fino a farmi consumare le mani, bere caffè fino alla schizofrenia e non mangiare per una ventina d'anni.
Ho voglia d'andare a dormire e restare a letto finché non mi farà male tutto e non dovrò alzarmi per forza, e tornare a bere caffé e scrivere.
E invece niente, devo finire i compiti e domattina alzarmi per andare ad affrontare un'altra giornata di merda in quella scuola di merda.
Il tutto, con il mio demone personale.
Credo che lo chiamerò Reginald.

1 commento:

  1. I problemi di geometria non vengono e hai voglia di scrivere? Beh, scrivi! I problemi di geometria possono aspettare e se non verrano mai non è un problema. Non sarà né la prima né l'ultima volta.
    Bevi tutto il caffè del mondo, che tanto alla schizofrenia non ci arrivi manco se ti bevi tutto il caffè del mondo.
    Domani non hai voglia di alzarti? Resta a letto, nascondi la sveglia, scalda il termometro con un accendino - non troppo, che se poi arriva a 42 ti ricoverano per nulla e non è una bella cosa. Resta a letto, se domani non te la senti di indossare l'armatura ed affrontare il mondo.
    Non stancare la tua anima stanca. Fallo per te.

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