agosto 05, 2010

I need a second to breathe.

E' che mi sento sola, capisci?
C'è un muro che mi separa dal resto del mondo, da tutto il resto del mondo, ed io lo so che potrei demolirlo, potrei prendere un fottutissimo aggeggio e buttarlo giù, o almeno fare un buco abbastanza largo affinché qualcuno possa passare, ma ho paura.
Me la faccio addosso al solo pensiero che i detriti possano colpirmi, perché non resisterei.
E' un'arma a doppio taglio, okay? Mi sento sola, crepo di solitudine, ho un fottuto bisogno di qualcuno che mi stia vicino e mi dica "Ehi. D'accordo, lui non c'è più, ma anche se non è la stessa cosa ci sono io, okay? Abbracciami, prendi il mio calore, usalo finché il ghiaccio che ha avvolto ogni tua cellula non si scioglierà", però quella merda di muro è l'unico mezzo che ho per proteggermi, capisci? Io non posso fare parte del mondo, ma il mondo non può entrare e far danni. Sono già abbastanza disastrata di mio.
Però cazzo, stasera mi sento soffocare, va bene? Mi sento fottutamente sola; lui non c'è, mamma non c'è e papà non c'è mai stato. Mi sento soffocare, va bene?
Ma non importa. Un solo secondo, il tempo di trovare un po' d'ossigeno, poi tornerò ad essere la solita sedicenne schizzata con mille persone che la chiamano e la risposta pronta, quella senza problemi che sorride sempre, anche mentre t'insulta.
Adesso però non chiedermelo. Non respiro. Non chiedermelo. Non ce la faccio.
Dammi un secondo per respirare. Dammi una molecola d'ossigeno.
Dopo tornerò a fingere, ma adesso, per favore, non insistere.
Tornerò quella che vuoi domattina, ma adesso, ti prego, lasciami abbracciare il cuscino.
Ho bisogno di piangere.

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