agosto 29, 2010

Because of you.

I watched you die, I heard you cry every night in your sleep
I was so young, you should have known better than to lean on me
You never thought of anyone else, you just saw your pain
And now I cry in the middle of the night for the same damn things.

Erano mesi, che non sentivo di nuovo mia questa canzone.
Mesi, e non perché tutto filasse liscio, ma perché avevo trovato il modo di farmele scivolare addosso, queste parole d'odio che volano, sempre, continuamente, ogni giorno, ogni minuto, anche nel silenzio, perché volano, sempre, anche quando in realtà non lo fanno, perché basta uno sguardo e loro escono, senza che nessuno le abbia pronunciate.
Mesi che pensavo a me, che facevo l'egoista, che mi sentivo dare dell'egoista, perché è più facile, così; perché fa meno male, così; perché non sentivo, così.
E invece oggi fine della pacchia, perché oggi sento tutto, vedo tutto, mi faccio colpire da tutto.
E non vorrei, ma queste parole volano dall'uno all'altro e io sono qui, in mezzo, e le parole colpiscono anche me, e quell'antico senso di colpa torna, prepotente, perché non c'è più chi l'aveva scacciato.
Non lo so, non lo so più cosa devo fare.
Mi sono talmente abituata a non ascoltare, per qualche mese soltanto, che però è bastato a perdere il callo che c'avevo fatto in quindici anni, che adesso non so più cosa fare, cosa guardare, cosa pensare, cosa pensare.
E cerco, qui, in questa canzone, questa canzone mia, questa canzone che già m'aveva catturato, quando ero piccola, quando ancora non sapevo neanche cosa dicesse, ma già lo sentivo, da qualche parte, in qualche modo, che m'apparteneva, dicevo, cerco in questa canzone una risposta. Una qualsiasi. Una che magari non trovo da sola.

I cannot cry, because I know that's weakness in your eyes
I'm forced to fake a smile, a laugh everyday of my life
My heart can't possibly break when it wasn't even whole to start with


E' questo? ...fingere?

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