ottobre 17, 2010

Non-sense.

Il Natale l'ho sempre odiato, e non è che io abbia cambiato poi tanto idea, anzi.
Il discorso è che qui fa un freddo boia, di quelli che se potessi star fermo per tutta la vita ci staresti, anche perché muoversi costa parecchia fatica, roba che le mie mani potrebbero essere Polaretti. Per dire.
Però tu fermo tutta la vita non ci puoi stare, perché in quanto essere umano hai dei precisi doveri, principalmente quello di tirare avanti, ecco, che quello è il dovere più rompicazzo di tutti, se proprio vogliamo dirla tutta, ma tant'è.
Quindi insomma io qui con tutto questo freddo micidiale son qui che mangio un pacchetto di crackers senza sale, quelli con la carta blu, e bevo un fruttino che tra l'altro mi fa anche un po' schifo, ma nonna dice che lo devo bere e mica posso rischiare di deludere anche lei, no?
E quindi vabbè, dicevo, son qui che stuzzico e dovrei andare a ripassare storia, anche se onestamente non è che io tanto la sopporti, storia, perché è troppo soggettiva, ecco.
Tu quando studi storia ti fa un'opinione su tutti, e, voglio dire, è una cosa odiosa.
Prendi la matematica. Ecco, quella mi piace.
In matematica le cose stanno così e basta, e il bello è che tutto torna sempre, che tutto ha una logica, che tutto ha una soluzione e quando non ce l'ha tu ci metti un bel 'Impossibile' e la soluzione c'è lo stesso.
E vabbè, io perdo sempre il filo del discorso.
Dicevo che son qui che stuzzico e ho freddo e dovrei studiare storia, e invece sento che se non scrivo qualcosa esplodo.
Non lo so, sinceramente, come potrei risolvere tutti i miei problemi.
So solo che forse troverei meglio una soluzione se risolvessi quello della convivenza civile sparendo un po' di qua. Giusto un po', ecco. Potrei anche trasferirmi da McDonald's, o comunque lì vicino, così mi porto il mio portatile e posso scrivere e usare la connessione wireless di cui tanto si vantano. O magari mi do al barbonismo, torno al vecchio foglio e penna e giro per l'Italia finché non trovo il modo di passare indisturbata il confine e me ne vado, ecco. Sì, potrebbe essere un modo.
E comunque per tornare al discorso originario, io Natale non l'ho mai sopportato, proprio no.
Roba che quand'era la vigilia mi veniva il vomito e mi riprendevo giusto per aprire i regali, e poi me ne andavo a letto, oppure mi mettevo a leggere un libro in camera di nonno mentre tutti di là facevano festa fino alle cinque del mattino.
Eppure oggi vorrei che Natale arrivasse in fretta, perché alla mia famiglia il Natale piace, perché alla mia famiglia il Natale mette buon umore, perché alla mia famiglia piace un botto fare l'albero e il presepe e spostare d'un passetto i Re Magi fino all'Epifania, perché a Natale se loro son contenti non mi urlano necessariamente addosso come stanno facendo adesso mentre studio e congelo e mangio i crackers.

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