Vorrei dire un paio di cose, posso?
Ovviamente sì.
- Mamma, è inutile che la sera quando sto finendo di ripassare latino mi rompi il cazzo ché 'iniziamo bene!' quando il pomeriggio non ho potuto studiare perché eri tutta un "Mi guardi che fogli sono questi?", "Mi passi le sigarette?", "No, le ho finite, mi dai una delle tue?", "Mi vai fino alla libreria che mi sono dimenticata di chiedere se è arrivato il libro di tua cugina?". Per dire.
- Babbo, hai sposato una donna con un rene solo che va a lavorare sette ore al giorno e torna a casa che non si regge neanche sulle sue gambe, se ti chiede di spostare una sedia la sposti e stai zitto, hai capito? Speriamo.
- Nonna, se ti devo fare una foto a qualsiasi cosa, riesco a fartela anche alle sei del pomeriggio quando torno a casa, non è che mi devi scartavetrare i maroni telefonandomi ogni due minuti, ché non è che finisco prima quello che devo fare se te mi tieni al telefono. Siamo a settembre, alle sei c'è ancora luce, e in ogni caso ho un flash che illumina fino in Puglia.
- Razza d'imbecille che ti fai la stradina di casa mia al buio con i fari spenti agli ottanta orari e rischi quindi di stendermi come un lenzuolo, CHE TI VENISSE UN CAGARONE DA FARTI PASSARE TRE SETTIMANE SUL CESSO E I SUCCESSIVI CINQUE MESI COL BRUCIORE AL BUCO DEL CULO!
A presto.
Nessun commento:
Posta un commento