gennaio 24, 2011

Ma io stavo solo pensando che forse si è belli perché si ha qualcosa negli occhi che brilla, che sia felicità o un dolore profondo dentro cui si potrebbe annegare, perdersi.
E stavo pensando anche che forse non si è cattivi perché si fanno cose sbagliate, che fanno male agli altri, consapevoli di star facendo danni, ma si è cattivi quando non si riesce a sentire, dentro al petto, anche solo un po' del dolore che stiamo infliggendo. Il male è mancanza di empatia, e non so perché ma questa frase mi risuona in testa con un'altra voce, e non so se è un ricordo o chissàchediavolo.
Magari, poi, si è puri non perché la nostra anima non s'è mai sporcata, ma perché si è nati fatti in un modo che anche le macchie d'olio vengono via come niente. Neanche il grasso che fa venire i capelli dritti a mamma quando s'attacca ai miei vestiti può macchiare quell'anima, e questo vuol dire essere puri. Io non credo d'esserlo.
Pensavo che forse quando sento il bisogno di scrivere non è perché ho qualcosa da dire, ma perché ho da dire qualcosa. Non so in quanti possano notare la differenza. Per me, è alquanto palese.
Pensavo anche a quante cose appaiano a me in un modo e agli altri incredibilmente distorte, ma per loro è normale così, e pertanto mi domandavo se alla fine in rosso è davvero rosso, o se quello che io chiamo rosso -e che tutti chiamiamo rosso- non è che il verde di qualcun altro, e il blu di qualcun altro ancora. Magari noi diciamo tutti che le chiome degli alberi sono verdi, ma uno le vede rosse, uno blu, uno nere e uno grigio scuro, e quello è, per tutti, il verde.
Stavo pensando se esiste qualcuno che veda le aure delle persone, e mi piacerebbe tanto sapere chi è per non dovermi avvicinare mai a lui, così che non veda la mia, che in qualche modo la cosa della purezza in questi giorni mi sta facendo sentire una disadattata.
E, tra le altre cose, pensavo se, inconsciamente, io non abbia evitato di raccontare a tutti quel che è successo appositamente per poter, in momenti come questo, ripetere a me stessa che magari niente è successo sul serio, ed io sono solo una psicotica che per soddisfare chissà quale primordiale bisogno s'è inventata, nella sua mente, una storiella così verosimile che quasi quasi se n'è convinta, ma in realtà niente è reale, niente è successo davvero, e io son qui che soffoco per niente, e allora cosa soffoco a fare?
E chiedevo, poi, a me stessa: fondamentalmente, queste cose, le stai pensando perché...?

2 commenti:

  1. Quanta tristezza che mi hai messo addosso!! ç.ç
    Però, direi che è quasi un complimento, anzi lo è, punto. u___u

    Anche a me è spesso capitato di pensare alle stesse identiche cose che hai scritto, soprattutto per quanto riguarda i colori e... Diavolo! E' difficile replicare, anche perché non saprei cosa dirti...
    Quindi ti lascio col dubbio e amen. ;D

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  2. Oddei, no, non volevo metterti tristezza D:
    Però se è un complimento, ne gioirò, via.

    E comunque 'sto dubbio m'ha fatto sorridere ampiamente, ché sentirsi in qualche modo "capiti" è una sensazione oltremodo piacevole (:

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