No, davvero, certe cose io non me le spiego, soprattutto alle ventitre e ventitre, soprattutto dopo aver passato la giornata a studiare latino (domani sono interrogata, ho dovuto), soprattutto in questo stato catatonico che mi accompagna da settimane.
Non mi spiego ad esempio com'è che alcune persone continuino, nonostante l'incessante susseguirsi di secondiminutioregiornimesianni ad essere così, e non so neanche definirlo, io, questo "così", ma sul serio, basta, per favore, io già devo sopportare me, non posso pensare anche a voi che mi parlate e non capite neanche voi tutto quell'ammasso di stupidaggini che fuoriesce dagli argini delle vostre labbra che tra l'altro neanche mi piacciono. Sono giorni che dico ad ognuno di voi di morire male e possibilmente al più presto, e voi come sempre pensate che io scherzi, perché tanto dai, una che me lo dice sempre e così seria e mi manda sempre affanculo e non perde occasione per dirmi che sono idiota/coglione/stupido/imbecille non può che scherzare.
No, cazzo, no.
Sono seria.
Muori.
Male.
Adesso.
Un'altra cosa che non riesco proprio a capire è l'impossibilità della quasi totalità della popolazione mondiale a rispondere alle mie domande che non mi sembrano molto difficili, come ad esempio questa cosa che mi chiedo da giorni, ovvero, ma se (sì, sì, lo so che sono molto coordinati eccetera, ma mettiamo caso che) due uccelli mentre volano si scontrano, cosa succede? Cadono? Volano un po' storti poi si riprendono?
Un ipotesi chiedo, non una risposta certa tipo National Geographic, solo un qualcosa. Dicono "Domandare è lecito, rispondere è cortesia", pertanto io semplicemente chiedo al mondo di essere per una volta cortese e chiudere gli occhi e immaginare la scena e proporre delle teorie, e per quanto mi piacerebbe assai neanche chiedo di fermarsi un pochino lì con me per discuterne, solo, ecco, una risposta, per favore.
E poi, tra l'altro, ultimo appunto: com'è che io riesco a prestare attenzione a tutto ciò che fate, a come muovete la bocca quando parlate e di come suddetto movimento (così come quello degli occhi e delle mani e del corpo in genere) cambi a seconda dell'umore e delle situazioni e riesco a notare tutto e basta e voi neanche vi rendete conto di quando io, ad esempio, lascio appositamente l'ultimo goccio di Alexander perché so che vi piace e niente, neanche dal buco di culo? No, perché, davvero, io a combattere un po' questa acuta forma di misantropia posso anche provarci, sono anche seriamente disposta a rinunciare a un goccio d'alcol tutte le sere, ma se non mi aiutate è tutto un po' vano, non vi sembra? Io non posso cambiare idea da un giorno all'altro, ho bisogno di fatti, non mi bastano le solite illusioni, voglio davvero odiarvi un po' di meno, ma come faccio?
Qualcuno me lo dica.
Okay, per me... ipotesi uno: dopo lo scontro sbattono le ali a vuoto un paio di volte, precipitano per cinque o sei metri, riprendono la picchiata e planano in un'altra direzione.
RispondiEliminaIpotesi due: uno dei due uccelli stacca inavvertitamente (ci mancherebbe altro) delle penne importanti all'altro, così il primo fa quello che ho descritto nella prima ipotesi, l'altro precipita definitivamente e cade e muore. E se non muore zampetta un po', incerto, e poi tenta di rialzarsi in volo, ma senza riuscirci.
Ipotesi tre: si rompono entrambi il becco e anche se continuano a volare poi muoiono di fame perché non possono più mangiare un emerito cazzo.
Ipotesi quattro: in un duello fringuello contro aquila, l'aquila apre il becco e mangia il fringuello.
Che poi è vero, comunque, le persone ispirano una sfiducia pazzesca. Non è che sono solo rompipalle, scassacazzo e fracassaminchia, non ti si cagano neanche.
Le pretese...
Meglio la misantropia.
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Io ti amo.
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No, seriamente, addirittura quattro ipotesi? Una più convincente dell'altra, tra parentesi (ho un debole per la quarta, devo ammetterlo).
Grazie, davvero.
Comunque, boh, io non so, magari sono io che son fatta male e tutto il resto -senza il magari, dai-, ma sul serio io proprio la gente non riesco più a sopportarla. Il solo fatto che respirino continuamente la mia aria mi disturba considerevolmente.