dicembre 24, 2013
e alla gente che chiede come va rispondo 'bene', o 'come sempre', e invece sto male, sto male, sto male, e non ho neanche voglia di mettere le maiuscole, chissenefrega della forma, ho anche iniziato con una congiunzione, roba che la mia vecchia professoressa d'italiano si butterebbe giù dalla finestra, chissenefotte, io sono stanca, portatemi via da 'sto natale del cazzo e da questo posto di merda.
dicembre 13, 2013
''Scusa mamma se non sono brava in niente''.
Sto male, e non solo perché ho il post-Mauthausen (ovvero raffreddore, mal di gola e due linee di febbre) e il ciclo, ma perché mi trovo al quinto giorno di un graduale declino che mi ha portato a sedermi su questa sedia due ore e quarantacinque minuti fa, e a fissare lo schermo nero per tutto il tempo che ho impiegato a rendermi conto che magari era il caso di far qualcosa, e che questo qualcosa poteva essere scrivere un pochino, che forse non risolve le cose ma un pochino mi aiuta.
Sono passate meno di due settimane dal post in cui affermavo di star meglio e di avere, sostanzialmente, un buon piano per affrontare la vita, e ora vorrei tanto sapere dove io me la sia andato a pescare quel briciolo d'ottimismo e di fiducia nelle mie capacità di star bene - perché, diciamocelo, io non ci so proprio stare, bene, è una delle mie caratteristiche, posso stare benino per qualche giorno e poi finisce tutto di nuovo, è così da sempre, avrei potuto avere i denti storti e invece mi hanno dato la capacità di sentire il peggio in ogni situazione, pazienza.
Lunedì, di ritorno dall'Austria, dopo quattro giorni di totale isolamento dal mondo esterno, ho avuto un'interessante conversazione con un ragazzo a cui piaccio secondo l'opinione comune (io ne ho sempre dubitato, ma boh, non so, ricevere attenzioni positive mi fa stare un sacco bene e non combatto molto con la mia parte irrazionale, quando capita) ma che tristemente per il popolo sta con una ragazza - obiettivamente stupida - da circa due anni, nonostante lui non mostri un grande entusiasmo per la relazione. Insomma, mi ha raccontato della loro vita sessuale - argomento già di per sé piuttosto imbarazzante per la sottoscritta, ma ancora di più se a parlarne è lui, insomma - e ho capito quanto le impressioni altrui mi avessero influenzata, e quanto sul serio io mi fossi effettivamente convinta di piacergli, e quanto immaginarlo in situazioni intime con lei mi desse fastidio - ma fastidio sul serio.
Il pomeriggio ho avuto un'interessante conversazione con mia madre, che nonostante gli otto e i nove è ancora convinta che io non studi, e la delusione è tornata a farsi spazio nella mia testa e non ho fatto altro che pensare, per giorni, che sia tutto inutile e che allora tanto vale andare a fare un corso da barista se poi l'impegno non lo riconosce neppure chi con me ci vive.
Martedì ho scoperto che L. si è fidanzato.
Sono andata a capo perché credo che la notizia abbia bisogno di un suo spazio, anche fisico, perché personalmente ero convintissima che di lui non me ne fregasse più niente, e invece martedì ci sono rimasta malissimo, e ho pensato a quanto sarebbe stato tutto diverso adesso se solo lui non mi avesse fatto così male, e che forse mi manca un po' l'idea di lui, e insomma, considerando tutta la mia situazione sentimentale, il fatto che lui adesso stia con qualcuno mi disturba non tanto perché è lui, ma perché non sono io. Non so se sono riuscita a spiegare la cosa, non credo.
Tra ieri e oggi sono successe altre piccole cose che non ho intenzione di scrivere per intero perché altrimenti sto qui fino a lunedì, però insomma tra queste il fatto che mi ha telefonato la sorella di Giò spargendo un po' di sale sulla ferita, aggiunto ad A. che non mi vuole più parlare perché starmi vicino è troppo difficile e la questione Capodanno che aleggia intorno a me senza che nessuno si decida a interpellarmi direttamente perché tanto sanno che non ho soldi e che davvero non posso tirar fuori duecento euro per la casa, e insomma niente, stamattina che ero un po' stanca mi sono chinata sul banco e ho chiuso gli occhi e nessuno si è accorto che non stavo più ascoltando e ho pensato a quanto cazzo faccia schifo la mia vita, e a quanto io sia maledettamente sola, e a quanto poi io non faccia granché per cambiare le cose perché sto sempre chiusa in casa a leggere e scrivere e il sabato sera non m'immergo nella folla ma vado a bere con le solite tre persone, e a quanto alta sia la probabilità che in modo o un altro se ne vadano anche loro, e allora mi sono dovuta alzare e correre in bagno e ho vomitato almeno quattro volte, e sono uscita a fumare due sigarette di fila per poi tornare a vomitare, e ora sono qui in casa da sola che dovrei studiare filosofia per mercoledì ma non riesco, non sono in grado, sono stanca, voglio solo dormire, o magari andare via, e magari per sempre.
Sono passate meno di due settimane dal post in cui affermavo di star meglio e di avere, sostanzialmente, un buon piano per affrontare la vita, e ora vorrei tanto sapere dove io me la sia andato a pescare quel briciolo d'ottimismo e di fiducia nelle mie capacità di star bene - perché, diciamocelo, io non ci so proprio stare, bene, è una delle mie caratteristiche, posso stare benino per qualche giorno e poi finisce tutto di nuovo, è così da sempre, avrei potuto avere i denti storti e invece mi hanno dato la capacità di sentire il peggio in ogni situazione, pazienza.
Lunedì, di ritorno dall'Austria, dopo quattro giorni di totale isolamento dal mondo esterno, ho avuto un'interessante conversazione con un ragazzo a cui piaccio secondo l'opinione comune (io ne ho sempre dubitato, ma boh, non so, ricevere attenzioni positive mi fa stare un sacco bene e non combatto molto con la mia parte irrazionale, quando capita) ma che tristemente per il popolo sta con una ragazza - obiettivamente stupida - da circa due anni, nonostante lui non mostri un grande entusiasmo per la relazione. Insomma, mi ha raccontato della loro vita sessuale - argomento già di per sé piuttosto imbarazzante per la sottoscritta, ma ancora di più se a parlarne è lui, insomma - e ho capito quanto le impressioni altrui mi avessero influenzata, e quanto sul serio io mi fossi effettivamente convinta di piacergli, e quanto immaginarlo in situazioni intime con lei mi desse fastidio - ma fastidio sul serio.
Il pomeriggio ho avuto un'interessante conversazione con mia madre, che nonostante gli otto e i nove è ancora convinta che io non studi, e la delusione è tornata a farsi spazio nella mia testa e non ho fatto altro che pensare, per giorni, che sia tutto inutile e che allora tanto vale andare a fare un corso da barista se poi l'impegno non lo riconosce neppure chi con me ci vive.
Martedì ho scoperto che L. si è fidanzato.
Sono andata a capo perché credo che la notizia abbia bisogno di un suo spazio, anche fisico, perché personalmente ero convintissima che di lui non me ne fregasse più niente, e invece martedì ci sono rimasta malissimo, e ho pensato a quanto sarebbe stato tutto diverso adesso se solo lui non mi avesse fatto così male, e che forse mi manca un po' l'idea di lui, e insomma, considerando tutta la mia situazione sentimentale, il fatto che lui adesso stia con qualcuno mi disturba non tanto perché è lui, ma perché non sono io. Non so se sono riuscita a spiegare la cosa, non credo.
Tra ieri e oggi sono successe altre piccole cose che non ho intenzione di scrivere per intero perché altrimenti sto qui fino a lunedì, però insomma tra queste il fatto che mi ha telefonato la sorella di Giò spargendo un po' di sale sulla ferita, aggiunto ad A. che non mi vuole più parlare perché starmi vicino è troppo difficile e la questione Capodanno che aleggia intorno a me senza che nessuno si decida a interpellarmi direttamente perché tanto sanno che non ho soldi e che davvero non posso tirar fuori duecento euro per la casa, e insomma niente, stamattina che ero un po' stanca mi sono chinata sul banco e ho chiuso gli occhi e nessuno si è accorto che non stavo più ascoltando e ho pensato a quanto cazzo faccia schifo la mia vita, e a quanto io sia maledettamente sola, e a quanto poi io non faccia granché per cambiare le cose perché sto sempre chiusa in casa a leggere e scrivere e il sabato sera non m'immergo nella folla ma vado a bere con le solite tre persone, e a quanto alta sia la probabilità che in modo o un altro se ne vadano anche loro, e allora mi sono dovuta alzare e correre in bagno e ho vomitato almeno quattro volte, e sono uscita a fumare due sigarette di fila per poi tornare a vomitare, e ora sono qui in casa da sola che dovrei studiare filosofia per mercoledì ma non riesco, non sono in grado, sono stanca, voglio solo dormire, o magari andare via, e magari per sempre.
dicembre 09, 2013
Sono stata due giorni in Austria e ho guadagnato solo una doccia gelida, un letto rotto, una coperta sporca e il telefono morto.
In compenso volevo rendervi tutti partecipi del fatto che ho fatto un tatuaggio bellissimo, e che dal momento che come dicevo il cellulare è andato non ho modo di entrare su internet e di conseguenza chissà quando mi rivedrete.
Adios, amigos.
In compenso volevo rendervi tutti partecipi del fatto che ho fatto un tatuaggio bellissimo, e che dal momento che come dicevo il cellulare è andato non ho modo di entrare su internet e di conseguenza chissà quando mi rivedrete.
Adios, amigos.
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