agosto 27, 2012

Fill the glass, 'cause the last few days have kicked my ass.

Sono le quattro del mattino ed ovviamente io non dormo.
Non so, mamma dice che è il caldo e sebbene io non metta in dubbio che non aiuti per niente quando le sento dire così mi sento tanto sola al mondo che davvero non riesco a spiegarlo, perché se neanche mia mamma che non ha più la scusante di non sapere tutta la storia riesce a capire che è la voglia di piangere e gridare e rompere piatti a tenermi sveglia io boh, non so chi altro possa essere in grado di comprendere come tutto al mondo mi ferisca e sconvolga al punto da scuotermi le viscere fino a farmi passare la forza di mangiare parlare dormire e tutte quelle cose lì. Anche solo respirare mi pare un enorme sforzo che potrei non riuscire presto a fare più.
La gente sembra tutta impazzita, o forse sono io a non capire il mondo esterno, non so, non capisco più niente nell'ultimo periodo, so solo che, a forza di bere in solitudine la notte, la sola vista dell'alcol mi fa venire la nausea, ma non importa, continuo a bere e la gente non capisce neanche questo. E questa volta un po' mi importa.

Vorrei, adesso, prendere un treno ed andare a guardare l'alba da qualche parte lontano da qui, lontano dall'odore del mio letto e delle gocce di valeriana che ormai non mi fanno neanche più dormire, servono solo a regalarmi un torpore dei sensi che mi permette quantomeno di non singhiozzare senza lacrime tutta la notte. Ho deciso di trovarmi un lavoretto ed usare i soldi per idee come questa, sento che se fossi più libera di andare da qualche parte a far finta che questa solitudine sia una scelta potrei dormire almeno un pochino - quel che basta, mi accontenterei, tanto non sono nella condizione d'aver pretese di alcun tipo.
Che poi di certo non userei tutti i soldi così, sia chiaro, la maggior parte andrebbe ai miei genitori per le spese e quelle cose lì, ma non so, voglio dirmi una piccola bugia a fin di bene, bene mio, s'intende, ché qualcuno ci dovrà pur pensare.




(L'ultima volta che ho dormito, qualche giorno fa, ho sognato che andavo in Irlanda e incontravo Giò per la strada e gli urlavo che era un coglione, uno stronzo del cazzo, ma ti sembrano questi scherzi da fare, dio mio, tutto questo tempo a credere che tu fossi morto sotto quella fottutissima macchina e invece sei qui a raccogliere quadrifogli, testa di cazzo, ma vattela a stroncar nel culo, e io che ho anche pianto e smesso di nuovo di mangiare e sono diventata una mezza alcolizzata, diciamo pure tre quarti, fatti inculare a saltelli da una scimmia. Poi gli dicevo altre cose brutte, ma lui mi accarezzava i capelli ed io lo stringevo così forte che al risveglio mi facevano male le braccia e non ricordavo poi molto bene il seguito, sapevo solo che fino a prova contraria al funerale c'ero anche io e che forse era meglio berlo corretto, il caffè.
Ora vado a riempire due bicchieri di vodka e faremo un brindisi a noi, a quello che c'era tra noi e a te, perché a te la vodka piaceva molto e perché la notte è così lunga che se non m'invento qualcosa finisce che mi viene in mente di venirti a prendere per i peli del culo e trascinarti a casa)

agosto 20, 2012

"Qui non si dorme più, si sta svegli finché non muore la speranza, maledetta stronza che non muore mai mentre io vorrei dormire.

Mi piacciono le cose strane tipo mettere la sveglia alle undici e undici e versare il latte direttamente nella busta dei cereali quando è quasi vuota, mi piace quando G. si avvicina e mi guarda con lo sguardo da cane bastonato perché vuole una sigaretta, mi piace fotografare il fuoco e fumare da sola mentre ascolto la musica e penso tante cose, tra cui quanto sarebbe bello se le persone restassero, non dico per sempre ma almeno un po' più a lungo, e se proprio se ne devono andare che lo facciano lentamente e con largo preavviso, ché l'educazione mi pare il minimo. Almeno salutare, cristiddio.

E niente, sono le cinque del mattino ed io non riesco a dormire, tengo il telefono vicino perché non si sa mai, magari adesso qualcuno mi chiama e mi dice che è tutto uno scherzo, ma sì, è uno scherzo, deve esserlo per forza, okay, adesso vi siete divertiti ma basta, fatela finita, chiamatemi e ditemi che ci sono cascata, me l'avete fatta, sì, me l'avete proprio fatta, però non è vero che se n'è andato, non è vero che sono sola, non è vero niente, che cazzo piango a fare, era tutta una bufala, domani mi alzo e me lo trovo sotto casa, lo so, si presenterà qui con una maglietta bellissima che mi verrà voglia di rubargli e mi darà un bacio sul naso ed io gli sorriderò moltissimo, perché è così che facciamo noi due, ci cerchiamo, mica stiamo da soli a piangere fino alle cinque e venti del mattino perché l'altro se ne va, noi non ce ne andiamo, senza l'altro proprio no.