settembre 26, 2010

22.24

Mi hanno detto che il mio blog è una cagata perché avere un blog serve a raccontare la propria vita e invece nei miei post non si capisce un cazzo. Ho risposto che appunto, il mio blog è un blog in piena regola, perché la mia vita è tutto un continuo non capire un cazzo. Mi hanno detto di farla finita di far la scema. Io ero seria, ma tanto non mi crede mai nessuno.
Comunque. Oggi post da blog serio; vediamo come me la cavo. (?)


Oggi è domenica ed è stato giorno di vendemmia.
Abbiamo fatto i dementi tutto il tempo, la maggior parte del lavoro l'han fatto gli altri perché per un'aracnofobica toccare i grappoli pieni di ragnatele non è proprio una cosa meravigliosa, ecco, però un po' ho aiutato. Ho riempito tre bigonce di bianco e due di nero, che equivalgono a tre/quattro piane, che a loro volta equivalgono a un decimo di vigna. Mi sa che quest'anno non sapremo dove cavolo mettere il vino.
Comunque, poi abbiamo mangiato il capretto in umido, e c'era un ragazzo che non sapeva cos'è il capretto in umido e ha chiesto 'Ma in umido perché è bagnato?' e tutti a ridere e alla fine ha capito che era col sughetto e se n'è mangiati due piatti, mentre io che il capretto non lo mangio mi sono mangiata l'insalata e un po' di stracchino, che m'han detto che son talmente bianca a furia di non mangiare carne che mi sto trasformando in uno stracchino vivente.
'Sempre meglio di un coglione vivente'. Forse sono stata acida.
Poi al pomeriggio mi sono fatta i compiti d'italiano, perché li avevo già fatti ma quel cazzo di coniglio mi ha smangiucchiato l'angolo della pagellina e ci sono tipo tre righe a cui manca la prima parola, quindi..
Merenda con una banana, e quindi annessi doppi sensi.
Poi sono tornata a casa, mi sono fatta la doccia e mi son messa a scrivere, anche se internet non va e quindi questo post che sto scrivendo alla sette e mezza verrà pubblicato chissà quanto tempo dopo -l'ora che metterò nel titolo, sicuro-.
Adesso mi metto a continuare qualche storia. Magari quella nuova, quella a cui tengo e per cui oggi son stata imbottita di domande, perché ne avevo accennato a mia cugina quando mi mancava il nome per la ragazza, e per cui son piena di appunti nel telefono perché la vigna mi fa venire sempre nuove idee -anche se non ho mai il portatile col documento, quindi non posso mai scrivere sull'onda dell'ispirazione-.
Arrivederci, lettori probabilmente inesistenti.
Arrivederci anche se, di conseguenza, non state leggendo.
Spero stiate facendo qualcosa di meglio, quindi, e che vi renda felici.

settembre 22, 2010

sfogo, parte uno.

Sono una stronza, e me ne rendo conto.
Una fottutissima stronza cogliona bastarda e senza morale, ma, cazzo, se io per staccare da 'sta merda di vita vado su internet e trovo

Quando l'amore è così forte che senza l'altro non si può continuare a vivere

con la foto di Vianello e la Mondaini e innumerevoli cuoricini, mi gira alquanto il cazzo.
E non è per loro, che io con quei due ci son cresciuta e lo so solo io, quanto mi è dispiaciuto sapere che sono morti, okay? Però sono i discorsi insulsi delle persone che mi irritano.
Gente che fino a due giorni fa la Mondaini non se la cagava neanche, non ci pensavano neanche al fatto che era morto l'amore della sua vita, quello con cui aveva costruito la sua storia parola per parola, punteggiatura per punteggiatura.
E ora?
Ora tutti dispiaciuti, come poco fa con Taricone che, cazzo, fino al giorno prima ritenevano l'imbecille del primo grande fratello, e poi? Tutti grandissimi Fan.
Ma andatevene a fanculo.
Che poi, cosa cazzo c'entra la citazione sopra? Che cazzo c'entra?!
Se muore la persona che ami, se davvero la ami devi morire anche tu? Ma stiamo scherzando?
Se muore la persona che ami, e se suddetta persona ti amava, tu devi farti forza, nascondere le occhiaie causate dall'ennesima notte insonne passata a piangere di lui che non c'è più col correttore, stamparti un sorriso su quella cazzo di bocca e alzare il culo ogni mattina, uscire e affrontare questa merda di mondo che non se ne frega un emerito cazzo se tu ti senti perso e sperduto e senza senso, okay?, ti attacca e basta.
Questo fanno le persone che perdono per sempre la persona che amano.
Quindi, dite quello che volete, riempite pure stile bombolone i social network di condoglianze e saluti e in bocca al lupo e quelcazzochevipare, ma non partorite simili frasi che vorrebbero essere romantiche ma che si rivelano essere semplicemente cazzate immani.
Detto questo, mi calmo e vado a letto.
Domattina devo farmi forza, usare l'ultimo goccio di correttore, stamparmi un sorriso su questa cazzo di bocca, alzare il culo e uscire ad affrontare il mondo.
Buonanotte.

settembre 19, 2010

disappear.

Succede sempre così: io dico qualcosa di sbagliato e la gente sparisce.
Oppure mi dimentico di dire qualcosa, e la gente sparisce.
Fatto sta che spariscono sempre tutti.

settembre 16, 2010

you hurt as always.

Ci sono persone che dopo anni continuano a fare male.
E adesso m'hai cercata e m'hai trovata, e non lo so se lo hai fatto per farmi male, o perché tu non ci pensi a certe cose, però fatto sta che sentirti, a me, fa male.
-e credo pure d'aver detto un po' troppe volte la parola 'male'-
E, insomma, mi sta venendo mal di stomaco e male ai polmoni e daje con 'sta parola.
Sei in grado di distruggermi come hai sempre fatto.
Sei quella parte di passato che avrei preferito seppellire per sempre ma che, porca miseria, spunta sempre, in un modo o nell'altro.
Esiste un antidoto?

settembre 12, 2010

Tonight we drink to youth.

Si torna a svegliarsi presto e andare a letto presto e fare tutto presto.
E domattina alle otto davanti scuola, perché si deve prendere i posti migliori, come al cinema, come a teatro, come a un concerto, come nella vita, e allora siamo giù un'ora prima, che prendiamo un caffè doppio, magari triplo, e poi sul ring a fare a pugni con questo schifo che è la vita, che ti dice che devi crescere a suon d'ingiustizie per abituarti a quelle che poi subirai una volta cresciuto.
Cresci
Non voglio crescere
Ma devi farlo
silenzio .

E domattina alle otto davanti a quell'orrido edificio blu con la nuova cartella nera e i capelli mezzi rossi, solo mezzi, perché sono cresciuta solo a metà, e il resto me lo tingo quando son cresciuta davvero -e spero il più tardi possibile-.
E domattina con i jeans chiari e la maglietta nera -ché il nero è il mio colore preferito- e le scarpe rosse -ché il rosso è il suo colore preferito-, e volevo pure mettermi un qualcosa di verde, per far capire che io un po' ci spero, nella possibilità che quest'anno sarà positivo, ma io di verde non compro mai niente e allora bona, chissenefrega.
E domattina con la tracolla nera e attaccato un vecchio mezzo cuore / portachiavi che neanche ricordavo d'avere, sperando che porti fortuna, e quel 'Pedro' comprato con i vecchi amici, 'te lo regalo io, però lo attacchi allo zaino, e ti giuro che ti porta fortuna', e alla prima che mi capita glielo faccio ingoiare, quel 'Pedro', gliel'ho già detto.
E domattina a scuola senza il pupazzo vinto alle corse dei cavalli grazie al mio cavallo che appunto si chiama Pedro, perché è troppo grande e la cartella dev'essere leggera come la mia testa, domani che a scuola voglio andarci senza troppi pensieri e senza troppe seghe mentali.
E domattina a scuola e vedere gli amici che vanno in una classe che non è la mia, e loro che vedranno me -forse- andare in una classe che non è la loro, e chissà cosa proveremo, tutti quanti, chissà se davvero è così doloroso come sembra.
E domattina si ricomincia con le solite ansie, e le notti insonni passate sui libri sperando almeno in un otto che puntualmente arriva o puntualmente diventa un sei e mezzo con la stronza di turno, e le mattine passate a cazzeggiare con quella compagna di banco che mi son scelta per la vita, e non solo per la scuola, oppure a litigare con i nuovi compagni o con i nuovi professori.
E domattina sarà domattina.
Stasera è stasera, e adesso basta parlare di domani.
Tanto, come diceva qualcuno, lo scopriremo solo vivendo.

settembre 11, 2010

Sillogismo. #1

Questo blog sta diventando un vero schifo.
Questo blog è fatto di quello che sono io.
Io sono un vero schifo.

Questi demotivanti sillogismi..

settembre 01, 2010

L'estate sta finendo.

Oggi è il primo di settembre, agosto se ne va e, sinceramente, non me ne frega un cazzo.
Mi dispiace, okay, non poter dormire tutti i giorni fino a tardi e non poter fare le ore piccole (il mio fegato invece è contento, ma guarda un po').
Però, hey, cioè, è normale.
E' per questo che il mondo è andato avanti senza rivoluzioni contro madre natura fino ad ora: perché tutto si sussegue, è tutto un perfetto equilibrio in cui tutto ha il suo tempo, tutto ha il suo spazio, tutto prima o poi torna, okay?
Tre mesi estate, tre mesi autunno, tre mesi inverno, tre mesi primavera e, ma guarda un po', di nuovo tre mesi estate.
Mi sono rotta, cavolo, di gente che piange perché l'estate sta finendo. E' normale, cazzo. E' normale.
Pensa te se invece non finisse mai. Sai che palle?
Sempre caldo, sempre giornate lunghe e notti brevi.
E invece finisce, viene l'inverno, con le sue cioccolate calde davanti al camino a cui do solo due sorsi perché poi inizia a farmi schifo, con i suoi sciarponi in cui nascondere il mento, i baci dati per scaldarsi, gli abbracci che non sono un appicicume, la gente che non puzza più di sudore, le nottate insonni passate rannicchiate sul davanzale avvolte in una coperta a guardare la luna e le stelle, e puoi farlo a lungo, perché il giorno se la prende comoda, d'inverno.
E poi di nuovo estate.
E poi di nuovo inverno.
E, in mezzo, primavera e autunno.
Quindi basta, okay?
Non è morto nessuno. E' tutto normale.
Tutto normale.
Almeno questo, almeno questo, è tutto normale.