E domattina alle otto davanti scuola, perché si deve prendere i posti migliori, come al cinema, come a teatro, come a un concerto, come nella vita, e allora siamo giù un'ora prima, che prendiamo un caffè doppio, magari triplo, e poi sul ring a fare a pugni con questo schifo che è la vita, che ti dice che devi crescere a suon d'ingiustizie per abituarti a quelle che poi subirai una volta cresciuto.
Cresci
Non voglio crescere
Ma devi farlo
silenzio .
E domattina alle otto davanti a quell'orrido edificio blu con la nuova cartella nera e i capelli mezzi rossi, solo mezzi, perché sono cresciuta solo a metà, e il resto me lo tingo quando son cresciuta davvero -e spero il più tardi possibile-.
E domattina con i jeans chiari e la maglietta nera -ché il nero è il mio colore preferito- e le scarpe rosse -ché il rosso è il suo colore preferito-, e volevo pure mettermi un qualcosa di verde, per far capire che io un po' ci spero, nella possibilità che quest'anno sarà positivo, ma io di verde non compro mai niente e allora bona, chissenefrega.
E domattina con la tracolla nera e attaccato un vecchio mezzo cuore / portachiavi che neanche ricordavo d'avere, sperando che porti fortuna, e quel 'Pedro' comprato con i vecchi amici, 'te lo regalo io, però lo attacchi allo zaino, e ti giuro che ti porta fortuna', e alla prima che mi capita glielo faccio ingoiare, quel 'Pedro', gliel'ho già detto.
E domattina a scuola senza il pupazzo vinto alle corse dei cavalli grazie al mio cavallo che appunto si chiama Pedro, perché è troppo grande e la cartella dev'essere leggera come la mia testa, domani che a scuola voglio andarci senza troppi pensieri e senza troppe seghe mentali.
E domattina a scuola e vedere gli amici che vanno in una classe che non è la mia, e loro che vedranno me -forse- andare in una classe che non è la loro, e chissà cosa proveremo, tutti quanti, chissà se davvero è così doloroso come sembra.
E domattina si ricomincia con le solite ansie, e le notti insonni passate sui libri sperando almeno in un otto che puntualmente arriva o puntualmente diventa un sei e mezzo con la stronza di turno, e le mattine passate a cazzeggiare con quella compagna di banco che mi son scelta per la vita, e non solo per la scuola, oppure a litigare con i nuovi compagni o con i nuovi professori.
E domattina sarà domattina.
Stasera è stasera, e adesso basta parlare di domani.
Tanto, come diceva qualcuno, lo scopriremo solo vivendo.
Ed è stato strano andare in una classe che non era la nostra, e vedere loro che salivano le scale di corsa. Sai, nonostante certa gente non la sopporto, mi manca averla tra le palle.
RispondiEliminaMa infondo, non sono sola. Ho la mia compagnia di banco, anzi no: La mia compagnia di strada.
Possiamo sopravvivere anche a quest'anno, a questa gente nuova, a questi prof. nuovi - e anche alla Codega, ma lei non sopravvivere a me, pff.
Possiamo farcela, Vice.