Oggi è il primo di settembre, agosto se ne va e, sinceramente, non me ne frega un cazzo.
Mi dispiace, okay, non poter dormire tutti i giorni fino a tardi e non poter fare le ore piccole (il mio fegato invece è contento, ma guarda un po').
Però, hey, cioè, è normale.
E' per questo che il mondo è andato avanti senza rivoluzioni contro madre natura fino ad ora: perché tutto si sussegue, è tutto un perfetto equilibrio in cui tutto ha il suo tempo, tutto ha il suo spazio, tutto prima o poi torna, okay?
Tre mesi estate, tre mesi autunno, tre mesi inverno, tre mesi primavera e, ma guarda un po', di nuovo tre mesi estate.
Mi sono rotta, cavolo, di gente che piange perché l'estate sta finendo. E' normale, cazzo. E' normale.
Pensa te se invece non finisse mai. Sai che palle?
Sempre caldo, sempre giornate lunghe e notti brevi.
E invece finisce, viene l'inverno, con le sue cioccolate calde davanti al camino a cui do solo due sorsi perché poi inizia a farmi schifo, con i suoi sciarponi in cui nascondere il mento, i baci dati per scaldarsi, gli abbracci che non sono un appicicume, la gente che non puzza più di sudore, le nottate insonni passate rannicchiate sul davanzale avvolte in una coperta a guardare la luna e le stelle, e puoi farlo a lungo, perché il giorno se la prende comoda, d'inverno.
E poi di nuovo estate.
E poi di nuovo inverno.
E, in mezzo, primavera e autunno.
Quindi basta, okay?
Non è morto nessuno. E' tutto normale.
Tutto normale.
Almeno questo, almeno questo, è tutto normale.
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