Succede così.
Tu ti fermi e, improvvisamente, realizzi che il tempo passa.
E, voglio dire, non è che sei stupido, non è che non l'hai mai saputo prima, perché, insomma, a nonna sono spuntati i capelli bianchi e tu hai festeggiato tanti compleanni e sei già in terza liceo -più o meno- e, voglio dire, che il tempo passa lo sanno tutti. Però, un conto è saperlo, e un conto è capirlo.
Io non l'ho mai capito prima.
Io mi sono fermata, stasera, e ho visto che parlavo di cose da grandi, e che gli alcolici me li vendono, e che lui è tanto che ormai non c'è più, e che ho l'età per la moto, e che zia mi dice se posso fare da baby-sitter alla bimba, e che al bar m'han dato del lei e m'han chiamato signora, e che alla gelateria se chiedi il puffo ti danno della scema, e che nonna, tornata a casa, mi ha detto che se fumo non c'è niente di male, che ormai sono grande, e allora, cazzo, il tempo passa davvero.
Ma, la domanda è, solo io ho paura?
A voi non mette ansia, questa cosa del tempo che passa?
Cioè, passa. Ti rendi conto? Passa, e non si ferma, non ti aspetta.
Capirlo, ma capirlo davvero, è stata una doccia fredda.
La bambina che ho dentro è paralizzata dalla paura.
Il tempo che passa è il mio uomo nero, che poi non mi ha mai fatto paura.
Ma il tempo sì. Il tempo mi fa paura.
Io ho paura.
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