novembre 21, 2012

Tu che mi offri ogni giorno altre trame.


Ieri ci siamo incontrati quasi per caso, come d'altronde facciamo sempre, sono mesi che non programmiamo di vederci, lo facciamo e basta, ha accostato il motorino davanti a me, m'ha salutata, ha borbottato qualcosa sui miei occhi ed è andato a cercare parcheggio promettendomi di fare presto – ha fatto presto sul serio.
Quando è tornato, m'ha raccontato d'aver detto a una ragazza che lo tormenta da settimane di essere fidanzato, guarda caso con me, e che io sono gelosissima e gli ho pure fatto cancellare il profilo Facebook, balla che s'è inventato per giustificare il fatto che l'ha bloccata.
Avrei tanto voluto chiedergli perché proprio con me e non con la bionda che pare piacergli di più, ma ho preferito tacere e ad acconsentire a rispondere al telefono e recitare la mia parte in caso lei lo chiamasse di nuovo – si fanno cose strane, a volte, per le persone.
Oggi mi ha chiamato G. e mi ha invitato ad andare con lui ed un altro G. (che per non confonderlo col primo chiameremo P) all'Ipercoop – sì però scendi subito, sto già arrivando lì con la macchina –, premettendo che ci sarebbe stato anche Lui ma ci saremmo visti là perché preferiva venire in moto.
La prima tappa, però, l'abbiamo fatta sotto casa sua, perché quando ha saputo che sarei andata anch'io ha deciso di fare il viaggio con noi. Si è seduto accanto a me, mi ha raccontato che ieri sera ha litigato con suddetta bionda perché si è stancato, lei lo usa e basta e lui vuole tornare ad essere quello di prima, io ho sorriso, ho detto “Era ora” e lui s'è allungato a baciarmi il naso. Mi ha accarezzato la mano per tutto il viaggio, scattandomi foto a tradimento e cantando con trasporto canzoni di cui non sono riuscita ad afferrare le parole.
Abbiamo fatto il nostro giro nel centro commerciale, riuscendo a farci rientrare una lunga tappa in libreria anche se nessuno di loro ama leggere – la Marika vuole andare in libreria, non l'ha detto ma lo so, (sorriso), voi fate quello che vi pare, io ce l'accompagno, semmai ci vediamo dopo.
Mentre tornavamo indietro G. ha acceso il riscaldamento per non far appannare i vetri, io e lui avevamo caldo – diocane, peggio della sauna –, io mi sono tolta la giacca e la sciarpa, lui ha optato per la felpa e la maglietta restando a petto nudo nell'abitacolo ormai un po' troppo stretto e, quando io ho fatto una battuta sulla temperatura interna in continuo aumento, ha sganciato anche il bottone dei pantaloni lanciandomi uno sguardo ammiccante a cui vorrei aver risposto a gesti, ma non l'ho fatto.
Ho iniziato a guardare fuori dal finestrino lamentandomi perché il repertorio musicale non comprendeva i Three Days Grace e lui, dandomi ragione, ha giurato che quando avrà la macchina farà un CD chiamato per la mia Marikina che conterrà solo le loro canzoni, io ho sorriso e ringraziato allungandomi a dargli un bacio sulla guancia, ma lui ha preferito che io glielo dessi sulla pancia – non so proprio dirgli di no, e poi quanto mi piace la tua pancia, gnam.
Poco dopo ha allungato il braccio come in quei film americani in cui il ragazzo abbraccia goffamente la Mary Sue della situazione ed ha iniziato ad accarezzarmi i capelli.
G. ha guidato un po' male, così ad entrambi è venuto il mal di pancia anche se io, mentre gli accarezzavo lo stomaco, ho fatto di tutto per non farglielo notare con lo stesso impegno con cui lui cercava di non farlo capire ai due seduti davanti; quando però la mia espressione è diventata eloquente, s'è arrabbiato moltissimo ed ha cominciato a gridare contro il conducente (che non andrebbe disturbato ma a noi ce ne strabatte) comunicando, tra le altre cose, che la prossima volta io e lui andremo in moto, e impara a guidare dioporco. Ci siamo accarezzati a vicenda la parte lesa fino all'arrivo, io con la testa sulla sua spalla e lui con la tempia sui miei capelli – non mi stancherò mai di dirti che hai un profumo buonissimo, sai? Nessun'altra ragazza profuma così, e il bello è che è proprio il tuo odore perché non usi profumi.

Adesso stiamo passando la serata a taggarci in canzoni meravigliose su Facebook, commentando con cuoricini che non si capisce bene se siano riferiti agli artisti o a noi due, che siamo bellissimi, questo mi pareva doveroso sottolinearlo – lui però di più.

8 commenti:

  1. Quando vi svegliate, cristo di un Dio?
    No, giuro che o vi svegliate voi o una sera vengo in là, faccio in modo che ci sia anche lui, bevo come una dannata, poi vi smerdo tutti e due e vi svegliate, sì.

    (Siete belli, cristo, belli da morire)

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    1. Siamo due dormiglioni di natura, il risveglio per noi è un po' traumatico.

      (Lo so, io lo dico sempre)

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    2. Ve lo do io il risveglio traumatico, a tutti e due. Una volta per tutte!

      (Possodirglielo?)

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    3. Ha parlato la bella addormentata nel bosco.

      (Dipende da come, magari sì)

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    4. Non vedo perché dovrei essere la bella addormentata, ma va bene, eh!

      (Vado lì e gli dico "tu e lei siete bellissimi, DOVETE stare insieme"(?))

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  2. Ufi ma perché io le cose le devo sempre venire a sapere da qui? Mi riferisco ad entrambe. PORCODIO non vi ho mai sentito dire qualcosa di voi a voce....e anche DIOCANE e DIOTAMBURO

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    1. Diotamburo è una bella parola; giuro che non c'è niente di che da sapere, solo tante paturnie e film mentali con cui non vorrei tormentarti. Comunque riguarda il tizio che ti ha chiesto di non cercarlo più, poi ti aggiornerò, magari appena hai poco da studiare ci vediamo un pomeriggio e mentre mangiamo le carotine ti racconto.

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  3. Lo avevo capito ehhhh aahahahahaha! Ma è ingiusto che io sappia tutto di te solo perché lo leggo qui...

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