A me che sono bella lo dicono. Non sempre, ma insomma, abbastanza spesso. Quel che serve.
Il punto è che io non ci credo mai, e non è falsa modestia o chissà cosa, non ci credo e basta.
Io mi ritengo obiettiva - poi magari non lo sono, non sono l'oracolo di Delfi, però oh - e quando mi guardo allo specchio mi vedo obiettivamente non bella.
Diciamo che l'unica cosa che mi soddisfa sono gli occhi, ché ogni volta che li guardo sono diversi ma con una coerenza di base, e la cosa mi affascina. Per il resto, tutto è troppo. I miei piedi sono troppo grandi, le mie gambe troppo larghe, la mia pelle troppo bianca, la pancia è troppa e basta, e insomma, che il troppo stroppia lo sappiamo da sempre. Quindi, dicevo, io non credo di essere bella. Magari sono un tipo, che è il modo carino di dire "Faccio cagare ma non perdo la speranza", però decisamente non sono bella.
(Tutta 'sta ridondanza dà fastidio anche a me, ma qualsiasi sinonimo di "Bello" io usassi cambierebbe tutto, quindi sopportatemi)
Comunque questa premessa era per dire che io oggi ero da sola in casa di nonna, senza computer, e mi annoiavo, quindi ho pensato di leggere un po'. Il problema era che tutti i miei libri li ho in casa mia, ma rovistando tra le mie scartoffie delle medie ho trovato un libro che avevo preso in prestito dalla biblioteca scolastica e che non avevo restituito perché alla fine era arrivato giugno ed io se proprio non sono costretta a scuola col cazzo che ci metto piede.
Vabbè, dicevo.
Ho trovato questo libro che si chiama "Elogio alla bruttezza", ed ho pensato "Di che minchia parlava 'sto libro?" e in mancanza d'altro l'ho iniziato a leggere.
Essendo un libro particolarmente leggero l'ho letto in molto meno di un'ora, ma quasi alla fine mi sono ritrovata a piangere.
Giusto per chiarire, no, non è per la trama, che sostanzialmente è 'na merda (lei è brutta ed ha migliore amica brutta con l'apparecchio che tutti chiamano Enterprise innamorata del fratello strafico della protagonista, il quale ha un amico che un giorno vede questa tizia e PUF, s'innamora a prima vista e poi ci prova, si mettono insieme e lei parlando con la madre scopre di non essere brutta, in realtà è bellissima eccetera), però ci sono alcune parti che sono tanto banali da essere da me condivise, quindi mi sono sentita molto tredicenne speranzosa. E cosa fa una tredicenne speranzosa? Piange, ovvio.
Ad ogni modo ad un certo punto la protagonista, che si chiama Marcella, tra l'altro, dopo aver baciato 'sto tizio va a casa e parla con la madre a cui dice che suddetto tizio l'ha definita bella, e mammà risponde "Vorrei anche vedere", o qualcosa del genere, e segue un dialogo del tipo:
- Quindi anche tu pensi che io sia bella?
- Ma certo, tu sei bellissima.
- E perché nessuno me lo dice mai?
Da qui l'inizio del post, perché ho passato il pomeriggio a riflettere sul fatto che, almeno per quanto mi riguarda, non è tanto il sentirselo dire, è il convincersene, perché a me una mattina d'estate hanno pure detto che appena alzata sono bellissima ed è una cosa rara e blablabla, ma a me veniva quasi da ridere perché mi sentivo presa per il culo e di fatto sono piuttosto autoironica - forse troppo, ma tant'è-, e ogni volta che mi guardo allo specchio continuo a pensare di non essere bella e tutte quelle menate lì.
E un altra cosa a cui ho pensato, dopo aver letto questo libro, è che di fatto a me le persone obiettivamente belle non piacciono. Cioè, mi spiego, non sono scema, se uno è obiettivamente bello lo riconosco e magari mi parte anche l'ormone, tipo con Johnny Depp o quel tizio che s'è diplomato l'anno scorso, però non vorrei mai accanto una persona così, in nessun senso, possibilmente neanche per amico ma poi cosa c'entra, non è certo l'aspetto che conta, questo lo sosterrò sempre.
A me piacciono le persone che sono belle per un particolare, quelle con gli occhi belli o le braccia belle ma tutto il resto che fa storgere un po' il naso, quelle persone che si sentono uno schifo perché hanno l'apparecchio o i denti storti eppure tu li guardi e sorridi perché hanno quel nonsoché che ti fa un po' sentire la testa più leggera, e non puoi fare a meno di pensare 'ddei, se sarà bella/o.
Ora, per esempio, a me Gotye fisicamente piace da morire e quando lo dico mi chiedono tutti se sono idiota. Ha degli occhi meravigliosi e le spalle larghe e delle braccia meravigliose, e chi se ne fotte se ha la testa un po' più piccola del resto e i denti storti, mi piace. Credo sarebbe la classica persona di cui mi innamorerei sull'autobus, o sul treno, o per la strana, il classico ragazzo che noterei in una piazza.
E poi c'è quella persona che leggerà sicuramente che si nasconde sempre con la frangia e fa sempre finta di grattarsi la tempia per non farsi vedere e tutte quelle cose lì, che secondo me è bellissima. Ecco, ora lo sai.
Quindi niente, questo post è inutile, però mi andava di scriverlo.
Pace e amore, cia'.
Mi metto a piangere, te lo giuro.
RispondiEliminaNo, eh, por dios. Se piangi con il raffreddore/allergia ti si gonfiano gli occhi e non puoi vedere quanto è bella 'sta pioggia che dicono durerà molto.
EliminaAllora va bene, dài. Piango dentro.
EliminaNel caso non riuscissi a vederla me la descriveresti tu, non sarebbe un problema.
La mia alessitimia me lo impedisce.
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