"Non sei più quel che eri un tempo, e ora sei quel che c'è di diverso da me. E pensare a quanto tradirono tutti quei baci che tolsero via dalle bocche le frasi che avremmo voluto gridare per convincerci che di amarci noi non ne saremmo mai stati capaci, e allora tu spiegami dei nostri baci il senso, e se un senso lo trovi dimmi almeno qual è, dimmi se c'è (...) Quei baci bugiardi sembravano veri". [cit.]
Non so, sono triste per altri motivi e penso che fino a poco tempo fa lui era l'unico a non farmi sentire sbagliata su ogni fronte, e ora è sparito e boh, non è neanche il fatto che mi manca, cioè, sì, mi manca, non la voglio raccontare a nessuno, ma io lo so che se se n'è andato c'è un motivo, e il motivo è che alla fine il nostro legame non era così forte e bello come credevo, ma era il mio punto fermo, era quell'amico che quando sa che stai male viene sotto casa tua, ti fa scendere e senza dire niente ti abbraccia e ti fa piangere contro il suo petto, e stasera penso che è un mese che sto di merda e vomito spesso e ho di nuovo (quasi) smesso di mangiare, e il mio campanello non l'ha toccato nessuno.
E poi penso, tra tutte le altre cose, che forse è destino, è il karma, non c'è altra spiegazione, nella mia vita precedente devo essere stata una persona decisamente orribile, perché tutte le persone a cui tengo se ne vanno, per adesso tutte involontariamente tranne lui. Magari non me le so neanche scegliere, le persone, però credo che alla fine neanche ci siano opzioni, che le persone non si scelgano, ci s'incontra e ci s'affeziona, punto, un po' come la felicità che è solo questione di ormoni e tu passi tutta la vita a cercarla sotto i tappeti e sopra i davanzali e poi è sempre stata qui, dannazione, si può passare tutta la vita a cercare un dannato ormone?
- nel tuo portafoglio c'è ancora il mio post-it con la struttura molecolare dell'ormone responsabile dell'innamoramento, non credo tu abbia mai capito il perché io te l'abbia regalato, quindi adesso che anche se leggi fottecazzo perché tanto neanche mi saluti te lo spiego, okay? Eravamo nella tua cucina, tu stavi facendo un disegno per lei, l'altra lei, ed eri così bello e concentrato, con quella vena bluastra tra la palpebra ed il sopracciglio, che non potevo far altro che pensare a quanto sarebbe stato bello se tu avessi alzato lo sguardo, mi avessi guardato negli occhi e quel dannato ormone avesse iniziato a circolare nel tuo corpo. Ma ora non importa più, buona vita, e anzi, fa' una cosa: buttalo via quel foglietto del cazzo.